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Boschi ministra più «povera» azionista della banca di papà

Nelle dichiarazioni dei redditi di Parlamento e governo la responsabile delle Riforme è la Cenerentola, ma possiede quote dell'Etruria. Ecco i guadagni di tutta la famiglia Renzi

RomaÈ tra le più povere dell'esecutivo di Matteo Renzi, ma in portafoglio ha titoli che dimostrano l'attaccamento alla famiglia. Ieri il Parlamento ha reso note le dichiarazioni 2014 (relative al 2013) dei componenti del governo, dei deputati, dei senatori e dei dirigenti di partito. Il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi è colei che ha presentato il reddito più basso (94.488 euro di imponibile ma 107mila lordi contro i 100mila della collega Madia che ha un imponibile di 98.471), ma al 13 luglio scorso deteneva 1.557 azioni Banca Etruria per un valore di 1.100 euro. È l'istituto del quale il padre è stato vicepresidente fino al commissariamento e per il cui salvataggio è sceso in campo il leopoldino Serra.

In ossequio al principio della massima trasparenza, il premier non ha solo pubblicato la propria dichiarazione ma pure quelle dei congiunti: moglie, padre, madre, sorelle e fratelli ed entrambe le nonne. Renzi ha un imponibile di 98.961 euro, è comproprietario di tre fabbricati (due con la moglie Agnese Landi a Pontassieve e uno con annesso uliveto a Rignano condiviso con i fratelli). Le sorelle Benedetta (36%) e Matilde (56%) sono le azioniste di maggioranza della Eventi 6 srl, la società di marketing scorporata dalla Chil (di cui Renzi era prima azionista e poi dipendente, ceduta nel 2010 e fallita nel 2013) di cui è presidente la madre (che ha l'8%) che ha dichiarato 74.263 euro, mentre il padre Tiziano, indagato per il fallimento Chil, zero.

Spigolature che restituiscono un po' di vivacità a documenti che, con la decadenza di Silvio Berlusconi (non più presente), hanno perso smalto. In Forza Italia, comunque, milita il deputato più ricco, l'imprenditore della sanità Antonio Angelucci (5,355 milioni), e anche il secondo senatore più facoltoso, l'avvocato Niccolò Ghedini (2,147 milioni), preceduto solo dall'ex ministro e tributarista Giulio Tremonti (3,3 milioni), ora in Gal. La classifica di Montecitorio vede al secondo posto l'avvocato Pd nonché genero di Giovanni Bazoli, Gregorio Gitti, con 3,696 milioni di euro, tallonato da un altro pd, il consulente del premier ed ex McKinsey Yoram Gutgeld (3,145 milioni). Al quarto posto il presidente di Brembo e deputato Sc Alberto Bombassei (2,939 milioni guadagnati anche con la cessione di 2 milioni di azioni Brembo). Il più povero (1.743 euro) è la new entry Marco Bergonzi del Pd subentrato a Mogherini.

Il paperone dei senatori a vita è l'ex presidente Ciampi con 696mila euro, mentre l'archistar Renzo Piano ha dichiarato 99mila euro ma vanta un milione di redditi mobiliari in Francia. Separati da 200mila euro i presidenti delle Camere: Boldrini ha denunciato 115.338 euro, mentre Grasso 316.018. I ministri più ricchi sono Guidi (278mila euro) e Padoan (268mila euro complessivi). Sebbene sia un po' distanziato, il ministro degli Esteri Gentiloni (109mila euro) risulta proprietario o comproprietario di oltre una decina di immobili. Del ministro del Lavoro Poletti più che il reddito (189mila euro) colpisce la proprietà di un camper e di una roulotte. Deputati e senatori grillini, grazie alla politica, hanno abbandonato la condizione di povertà: in molti viaggiano sugli 80mila euro (nel 2012 fioccavano gli zero). Il loro guru Beppe è comunque più ricco: 147mila euro e 5 immobili.

E dire che si vantava di avere il 730 a zero.

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