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Bossi: "Ho solo detto che al Sud serve creare lavoro"

Dopo la frase infelice contro il Meridione ("Aiutarlo a casa sua, se no straripa come l'Africa"), ora Umberto Bossi corregge il tiro: "Ho detto solo che bisogna creare lavoro al Sud. Non avrò tanta voce ma il messaggio era chiaro"

Bossi: "Ho solo detto che al Sud serve creare lavoro"

Non si placano le polemiche per l'ultima frase di Umberto Bossi contro il Sud. Il Senatùr, durante il congresso della Lega di sabato scorso, aveva detto che "è giusto" aiutarlo, altrimenti c'è il rischio che i meridionali "straripino come gli africani". Parole che non sono andate giù a molti, compreso il segretario leghista Matteo Salvini che sul palco è apparso visibilmente contrariato, per poi prendere le distanze da Bossi in un video pubblicato sui social. L'ultimo in ordine di tempo a criticare l'ex segretario della Lega Nord è stato il candidato del centrosinistra alle elezioni regionali in Calabria, Filippo "Pippo" Callipo, per il quale "La sparata di Bossi merita una riflessione, perché è rivelatrice del pensiero anti-meridionale che persiste nella Lega nazionale di Salvini e soci".

Intervistato da Adnkronos, il Senatùr ha corretto il tiro. "Non avrò tanta voce - ha esordito Bossi - ma il messaggio era chiaro", dal momento che il mio ragionamento al congresso era quello di puntare a "creare lavoro ed occupazione al Sud". Una politica, quella auspicata da Bossi, che "renda il Sud una terra che non obblighi le persone ad una migrazione lavorativa deleteria per le stesse regioni, creando poi difficoltà per le regioni del Nord che devono già risolvere il problema della disoccupazione presente".

Riguardo alla frase incriminata, che si è lasciato scappare durante l'intervento sul palco dell'hotel Da Vinci di Milano, Bossi ha poi precisato: "Ho detto che 'certo bisogna aiutare anche il Sud, questo mi sembra giusto che se non li aiuti a casa loro, poi straripa e vengono qui (al Nord)'. È un po' come l'Africa che non è stata aiutata e ci arriva tutta addosso. Dire che è quanto succede con l'Africa - ha aggiunto - significa dire che anche lì la forte ondata migratoria è dovuta al fatto che non si è investito nei loro Paesi".

È per questo, ha poi aggiunto Bossi, che "le politiche d'investimento vanno fatte nella terra d'origine per consentire uno sviluppo economico che non porti ad una migrazione lavorativa impossibile da sostenere, visto la situazione attuale lavorativa dell'Italia".

Lo scontro Salvini-Bossi

L'ultimo congresso della Lega ha preso atto della svolta nazionalista e sovranista del partito, nonostante all'articolo 1 del nuovo statuto sia stato confermato l'obiettivo inseguito a lungo dalla Lega Nord, ovvero l'indipendenza della Padania. Da quando è diventato segretario del Carroccio, Salvini lo ha di fatto trasformato in un partito nazionale secondo una strategia che ha dato i suoi frutti, consentendo alla Lega di tornare al governo - pur con il Movimento 5 Stelle - e raggiungere cifre record nei sondaggi, da mesi stabilmente oltre il 30%.

Dopo il "fattaccio" di sabato, Salvini si era affrettato a dire che "se qualcuno pensa che ci sia una parte del Paese che merita meno dell'altra ha sbagliato. Qualcuno è fermo al passato. Solo uniti si vince". Un chiaro avviso a Bossi, che sembre durante il congresso straordinario della Lega aveva "smontato" Salvini sulla questione della possibilità del doppio tesseramento Lega-Lega Nord, inteso come un "regalo" di Salvini: "Questo glielo possiamo concedere, siamo noi che concediamo, non è Salvini che ci impone. Salvini non può imporci un c..., lo diciamo con franchezza.

E poi le cose imposte non funzionano".

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