Cultura e Spettacoli

Brad e Angelina l'elogio della normalità

La coppia si è sposata in segreto dopo dieci anni insieme

Brad e Angelina l'elogio della normalità

Erano già un'anomalia per il solo fatto di essere ancora assieme: a Hollywood, dopo nove anni (ormai quasi dieci) di fidanzamento e sei figli folkloristicamente assemblati (due adottati prima dell'unione, alcuni durante, altri ottenuti nel più antico dei modi). Ah, e senza considerare un'altra componente tutt'altro che secondaria: il loro aspetto fisico che li rende disgustosamente aggredibili da parte di potenziali amanti di ogni sesso (visto che lei ha pubblicamente dichiarato di aver avuto anche inclinazioni bisessuali e una storiella con la collega Jenny Shimizu).

Tanto per chiarire, il giorno in cui è nata la loro prima bimba «naturale», Shiloh Nouvel (a cui sono poi seguiti i gemelli Knox e Vivienne Marchelin), le tv annunciarono: «Stando alle premesse genetiche, oggi è nata la bambina più bella del mondo». Perché i genitori, ormai si è capito, sono Brad Pitt e Angelina Jolie. Che ieri, di nascosto, alla sola presenza di figli, parenti e amici strettissimi, si sono sposati in Francia, a Chateau Miraval, in una piccola cappella nel castello a pochi chilometri dalla cittadina provenzale di Correns. Da quando i due divi si erano fidanzati ufficialmente, nel 2012, le voci sulle loro nozze si erano inseguite incessantemente: location, abiti, menu, invitati, budget, liti, ex incalzanti, ripensamenti... tutto ha iniziato a tenere banco sulle cronache rosa.

Salvo poi svanire, sbiadito e smentito dai fatti. Ieri, a sorpresa e a riflettori spenti, la notizia dell'ufficializzazione di una storia, nata dalle macerie di un'altra (Angelina ha strappato Brad alla prima moglie Jennifer Aniston) è arrivata come una doccia fredda e come un piccolo, discreto, collaudato miracolo. I bambini della coppia che spargevano petali sul pavimento della navata, i paparazzi ignari e spiazzati mentre forse erano intenti a spiare l'amico della coppia, George Clooney (che convolerà sontuosamente a nozze con Amal Alamuddin), Brad e Angelina che come due «normali» celebravano l'elogio della normalità. La voglia di sposarsi dopo nove anni (ormai quasi dieci) di fidanzamento, sei figli, la consacrazione a uomo e donna più belli del mondo, un nuovo film (prodotto da lei) in lavorazione. E il desiderio, normalissimo, di sentirsi appunto «normali». Di essere una famiglia che ha tutta lo stesso cognome, una fede al dito, di avere un'appartenenza, di essere ognuno il prossimo dell'altro, di fare progetti ufficiali, di dedicarsi gli anni, di sapere per chi cuocerai frittelle la mattina dei prossimi cento anni, e di mettere ordine in quell'affollata fantasia che è la loro progenie. Perché alla fine, cosa fa chi si ama? Si sposa. Perfino a Hollywood.

Perfino se lei si chiama Angelina Jolie e se lui si chiama Brad Pitt.

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