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Brexit, Matteo Renzi: "L'Europa ora si muova"

Il premier: "Il popolo britannico ha votato, il voto vale e va rispettato ma questo ci obbliga a ripartire, la Brexit deve rappresentare la più grande occasione"

Brexit, Matteo Renzi: "L'Europa ora si muova"

"Il popolo britannico ha votato, il voto vale e va rispettato ma questo ci obbliga a ripartire cioè la Brexit deve rappresentare la più grande occasione perchè l’Europa ritrovi una forte identità" . Con questa convinzione esposta in Senato il premier Matteo Renzi si accinge a partire per gli appuntamenti europei. "L’Italia - aggiunge - farà la sua parte in tutti i format necessari" perchè occorre "grinta, lucidità e intelligenza" perchè "è l’ora della responsabilità". Per questo è necessario "reimpostare la strategia" della Ue a cominciare dalle sfide tecnologiche e dalle politiche sociali per il recupero delle periferie dove, in gran parte, si combatte la sfida della sicurezza. "Quello che si apre domani è un vertice europeo che dovrà essere concentrato sul rilancio dell'Ue e non solo sulle procedure di uscita del Regno unito. Non si può attendere un anno".

E ancora: "Di fronte a Brexit il rischio è la mancanza di consapevolezza, il girarsi dall'altra parte" da parte degli Stati membri dell'Ue. È il momento della responsabilità e non della improvvisazione, di suscitare speranze e non soltanto ingenerare paure. Ciò che è avvenuto in Europa può essere una grande occasione per l’Europa se smettiamo di giocare in difensiva. Occorre buon senso", ha aggiunto Renzi, sottolineando che "l’Italia farà la sua parte", ricordando che il "compito dell’Italia è di costruire ponti e non muri". Infine il premier ha parlato del voto in Spagna: "Alcuni Paesi, penso alla Spagna, tornano a votare dopo sei mesi e non hanno un Paese governabile.

Fa pensare
che a inizio legislatura usassimo il benchmark spagnolo per avere una chiara governabilità. Oggi invece il sistema spagnolo per la seconda volta in sei mesi è a un bivio: o si fa una coalizione di tre dei quattro partiti o ci si condanna alle terze elezioni in un anno"

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