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Brogli a Napoli, il Pd trema I pm setacciano i computer

La procura partenopea ha acquisito nelle ultime ore le immagini del video del sito Fanpage.it su presunti scambi di soldi davanti ai seggi. Si aggrava la posizione delle due donne perquisite

Brogli a Napoli, il Pd trema I pm setacciano i computer

Simone Di Meo

Napoli Fioccano le inchieste a Napoli. La procura partenopea ha acquisito nelle ultime ore le immagini del video del giornale Fanpage.it su presunti scambi di soldi davanti ai seggi, in occasione del voto di domenica scorsa. Il filmato, realizzato da cronisti con telecamere nascoste in diverse zone della città, si sofferma in particolare su un Caf del rione Sanità dove si vedono entrare diverse persone munite di schede elettorali. È il terzo filone aperto dagli inquirenti dopo quello sulle monetine da un euro regalate alle primarie Pd del 6 marzo scorso e quello che vede indagate due candidate del Pd per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale.

Su quest'ultima tranche potrebbero arrivare ben presto sviluppi alla luce dell'analisi dei due computer e degli elenchi che sono stati sequestrati, l'altro ieri, nelle abitazioni e nei comitati di Anna Ulleto (eletta al consiglio comunale con 2200 preferenze) e di Rosaria Giugliano; in corsa, quest'ultima, invece, alla Municipalità Mercato-Pendino. Sono entrambe accusate di aver rastrellato voti in cambio secondo la ricostruzione del pm Francesco Raffaele e dell'aggiunto Alfonso D'Avino dell'inserimento in «Garanzia Giovani», il progetto finanziato dalla Regione Campania che prevede un sussidio di tremila euro per sei mesi a favore di giovani allocati, per progetti a tempo, in aziende pubbliche o private.

Dal fronte giudiziario a quello politico, la temperatura resta sempre alta in vista del ballottaggio del 19 giugno prossimo.

Il candidato del centrodestra Gianni Lettieri analizzando i flussi elettorali dei quartieri di Scampia, San Pietro a Patierno, San Giovanni a Teduccio e Barra ha alzato il tiro contro lo sfidante Luigi de Magistris: «Non è certamente una coincidenza che il 5 giugno si è registrato un voto massiccio in favore del sindaco uscente proprio in determinate zone della città, da sempre, a rischio di inquinamento nell'espressione del voto ha attaccato . C'è da pensare che preferiscono un sindaco e un'istituzione debole che non controlla il territorio, rispetto a chi, come me, ha sempre tenuto la schiena dritta contro la criminalità organizzata».

Il colpo più profondo l'ha sferrato però Antonio Bassolino nei confronti del suo stesso partito con cui è ormai in guerra da mesi. «Renzi intervenga con determinazione, prima che il Pd precipiti in un burrone politico e morale ha denunciato l'ex sindaco . Per rimetterlo in piedi si deve rifare tutto: commissariare il Pd provinciale e regionale con persone autorevoli e fuori dalle rigide correnti.

Azzerare l'attuale tesseramento militarizzato e lottizzato».

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