Cronache

La bufala del grande inquinamento

Negli ultimi 14 anni l'aria a Milano è stata molto meno pulita di oggi. Il blocco è servito solo a peggiorarla

La bufala del grande inquinamento

Contrordine, l'aria di Milano non è più da bollino rosso. Dopo una settimana di allarmi e polemiche, nell'ultimo giorno del 2015 i livelli delle polveri sottili sono tornati tra i 32 e 36 microgrammi al metro cubo (la soglia di allarme è fissata a 50). Il Comune ha provveduto a diramare una nota per sostenere che «anche i tre giorni di blocco del traffico» hanno contribuito al risultato: «Per la prima volta dopo 35 giorni il Pm10 è sceso sotto i limiti di legge». Un tentativo maldestro di giustificare lo stop ai motori: dopo il primo giorno l'aria in città era persino peggiorata, un flop. E il bollettino sulla qualità dell'aria di Arpa Lombardia certifica che nella città governata dalla giunta ambientalista di Giuliano Pisapia il Pm10 nel 2015 è stato «fuorilegge» per 101 giorni, quasi uno su tre. E tre volte tanto quei 35 giorni che la normativa europea fissa come tetto massimo degli sforamenti in un anno intero. Il 2014 (particolarmente piovoso) le polveri sono state off limits per 68 giorni, l'anno prima 81. Ma andando indietro nel tempo, quello che oggi i Verdi definiscono «un annus horribilis» è stato persino tra i migliori dal 2002 ad oggi. I giorni da bollino rosso, a parte l'eccezione del 2010 (con 84) sono stati sempre stati più numerosi. Tredici anni fa si arrivò al picco di 163, nel 2004 scesero a 134 poi di nuovo su a 148 nel 2006 e due anni dopo già a 110. A conferma, come ha ribadito più volte nelle ultime settimane il presidente della Regione Lombardia, che «i provvedimenti estemporanei non servono nulla», siano blocchi auto, domeniche a piedi o targhe alterne. Il termometro dello smog dal 2002 ad oggi dimostra che le «performance» sono legate alla situazione meteo e alle condizioni geografiche e climatiche sfavorevoli in cui si trova la Pianura Padana. Servono piuttosto dei provvedimenti strutturali, come il rinnovo dei mezzi pubblici più inquinanti. «Tutto quello che potevo fare come sindaco l'ho fatto - ha sostenuto ieri Pisapia -, e ben prima che intervenisse il governo» con il piano antismog presentato dal ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti prima di capodanno a governatori e sindaci dell'Anci. In quattro anni è mezzo, è invece la lettura dell'ex vicesindaco di Milano Riccardo De Corato, esponente di Fratelli d'Italia, «la giunta Pisapia non ha adottato alcun provvedimento veramente efficace. Area C (il ticket d'ingresso da 5 euro per entrare in centro con l'auto) serve solo a fare cassa». Paradossalmente, le polveri sottili registrate dalle centraline dell'Arpa collocate in Area C hanno sempre valori superiori rispetto alle altre zone della città.

E «il calo delle polveri di queste ore è dovuto solo al cambio del meteo, non certo di un blocco del traffico che ha causato solo danni e disagi a cittadini e commercianti».

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