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Le bugie di Crimi e la replica di Askanews: "Il debito c'è, il sottosegretario dice il falso"

Il governo non paga, l'agenzia rischia di chiudere: 100 famiglie in crisi

Le bugie di Crimi e la replica di Askanews: "Il debito c'è, il sottosegretario dice il falso"

Roma Vito Crimi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'editoria, non ama essere contraddetto. E quando accade - non di rado, soprattutto se parla di media e informazione - non la prende affatto bene e il più delle volte reagisce in maniera scomposta. È andata così anche ieri mattina, quando di buon ora ha pensato bene di smentire con piglio degno dell'Agenzia Stefani l'articolo apparso su questo giornale nel quale si dava conto della crisi dell'agenzia di stampa Askanews e dei suoi quasi cento dipendenti, a rischio di finire per strada anche perché Palazzo Chigi si rifiuta di saldare un debito di circa cinque milioni di euro. Neanche il tempo di interpellare i suoi uffici in via delle Mercede (che forse avrebbero potuto chiarirgli l'intricata vicenda) e Crimi si consegna mani e piedi alla furia di Rocco Casalino. È il portavoce del premier Giuseppe Conte, infatti, a esigere la linea dura. Di qui la nota durissima in cui Crimi ci accusa di scrivere notizie «false e prive di ogni fondamento» perché il debito sarebbe «riferito ad un periodo successivo alla scadenza naturale del contratto» che Askanews aveva con Palazzo Chigi.

Il problema è che Casalino e Crimi fanno finta di non sapere - davvero lo ignorassero sarebbe da mettersi le mani nei capelli - che la richiesta dell'agenzia è del tutto legittima perché, nelle complicate more dell'assegnazione dei bandi, non solo Palazzo Chigi ma tutti i ministeri e la quasi totalità delle appendici dello Stato hanno continuato a fruire del notiziario e dei servizi offerti da Askanews. E lo hanno fatto, peraltro, lasciando chiaramente intendere che di lì a breve il contratto sarebbe stato rinnovato. La questione è così chiara che proprio il Dipartimento guidato da Crimi (o da Casalino?) ha offerto ad Askanwes una cifra più bassa per transare e chiudere le pendenze (conferma che un debito c'è ed è perfino riconosciuto). Quindi le cose sono due: o Crimi mente spudoratamente oppure non sa cosa fa il Dipartimento di cui è a capo. Noi quotiamo entrambe le soluzioni, mentre il Comitato di redazione di Askanews sembra propendere per la prima. «Il sottosegretario - si legge in una nota del Cdr - parla di articolo falso, ma è lui che dice il falso quando parla di pretesa di pagamento priva di ogni fondamento. Sa benissimo che il servizio è stato prestato e fruito. Siamo pronti ad un confronto pubblico con il sottosegretario per chiarire perché questo mancato pagamento sta mettendo in ginocchio oltre 90 famiglie».

Sempre che Casalino sia d'accordo.

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