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Bussetti scuote i prof: "Più soldi al Sud? No, serve più impegno"

Polemica per le parole del ministro su scuola e Mezzogiorno. Di Maio: «Ora chieda scusa»

Bussetti scuote i prof: "Più soldi al Sud?  No, serve più impegno"

«Alle scuole del Sud non servono più fondi. Lì serve più impegno». È bastata una frase (peraltro estrapolata dal suo contesto) per gettare il responsabile della Ricerca e dell'Istruzione nel mirino delle polemiche. In visita ad Afragola, provincia di Napoli, il ministro Marco Bussetti ha risposto così a un cronista che gli chiedeva se per superare il gap con il sistema scolastico del Nord non servissero più fondi. «No. Serve maggior lavoro. Vi dovete impegnare di più». I primi a non gradire le parole di Bussetti sono stati gli alleati di governo. Il vicepremier Luigi Di Maio non ha gradito soprattutto quel «voi» usato, forse maldestramente, dal ministro per rivendicare una distanza. «Se un ministro dice una fesseria sulla scuola, chiede scusa. Punto - osserva il capo politico del Movimento - .Venire in una delle aree più in difficoltà d'Italia a dire che per ridurre il gap nelle scuole del Sud vi dovete impegnare di più farebbe girare le scatole anche a un asceta».

Così si apre un nuovo fronte di scontro tra leghisti e grillini. Con il vicepremier che insiste sulla situazione di un settore, la scuola, che ha bisogno di interventi urgenti. Le opposizioni approfittano della gaffe del ministro per chiederne le dimissioni. Francesco Boccia (Pd) presenterà a breve un'interpellanza parlamentare per costringere Bussetti a riferire in aula. Ancor più indignata la reazione di Mara Carfagna (Forza Italia). «Impegno e sacrificio invece di risorse e investimenti? - commenta la vicepresidente della Camera - Le dichiarazioni del ministro sono offensive e irricevibili. Non le accetteremmo da nessuno, men che meno dall'esponente di un governo che col suo progetto, sbagliato, di autonomia per le Regioni del Nord impoverirà ulteriormente di servizi quelle aree del Paese, come la Campania, dove già ce ne sono meno». La sua collega di partito, Renata Polverini, vede poi nelle parole di Bussetti un significativo lapsus freudiano («tradiscono il vero pensiero di chi non ha mai dismesso smanie secessioniste»).

Fratelli d'Italia, per voce di Ella Bucalo, si appella a Conte, chiedendo al premier di prendere le distanze dalle dichiarazioni del suo ministro. Bussetti prova a fare marcia indietro e ricorda che la sua dichiarazione finiva in altro modo. «Non esiste una scuola del Sud e una scuola del Nord, sono le persone a fare la differenza» aveva aggiunto rispondendo al cronista. Solo la Lega fa quadrato su Bussetti. «È il ministro che ha fatto di più per Napoli e il Sud» spiega Gianluca Cantalamessa, coordinatore del Carroccio in Campania».

«Se il ministro - recita un comunicato dell'Associazione nazionale presidi - ritiene che qualcuno non si impegni a sufficienza, dispone di tutti gli strumenti per intervenire». Anche la Gilda degli insegnanti considera «gravi» le parole di Bussetti e ricorda polemicamente che il 40% degli insegnanti in servizio al Nord sono meridionali.

«Non certo - commenta Rino Di Meglio, coordinatore nazionale -una categoria di nullafacenti».

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