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La buvette sul terrazzo della Corte di Cassazione

In corso i lavori per costruire un bar panoramico sul tetto dell'edificio realizzato fra il 1889 e il 1911. Ma chi li ha autorizzati?

La buvette sul terrazzo della Corte di Cassazione

Prendere un aperitivo sul tetto della Corte di Cassazione oggi si può. Non tutti, ovviamente. Solo i soliti noti possono accedete alla buvette del Palazzaccio. Un progetto che, come riporta Sergio Rizzo sul Corriere della Sera, solleva non pochi dubbi. Perché la buvette sul terrazzo rischia di rovinare l'archiettura della Corte di Cassazione.

Rizzo solleva il problema dei soldi. "Duecentomila, trecentomila, o quattrocentomila euro? Quanto costa quella elegante e leggiadra struttura di ferro (e vetro, possiamo immaginare)? Si è fatta una gara d’appalto? Chi paga, considerando tanto più le condizioni economiche della giustizia italiana?". Domande che in queste ore travolgono la Corte di Cassazione. Anche se i quesiti relativi alla provenienza del denaro, con cui sono stati pagati i lavori, rischiano di passare in secondo piano rispetto agli interrogativi sollevati non appena le immagini hanno iniziato a fare il giro del web.

Chi ha i permessi per rovinare un palazzo costruito tra il 1889 e il 1911? "Chi ha dato i permessi per costruire una cosa del genere sulla terrazza di un edificio vincolato, in una città dove è nel modo più categorico vietato (e giustamente) aumentare le cubature storiche? - si chiede Rizzo - O forse si è fatto ricorso a quelle normative speciali che consentono di realizzare opere in deroga a qualunque legge, anche quelle che tutelano i centri storici e i beni vincolati, per ragioni di sicurezza? Ragioni di sicurezza per la buvette dei magistrati di Cassazione? Domande che esigono risposte".

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