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C'è il patto della "Madunina". Centrodestra verso l'accordo

Telefonata tra Berlusconi e Salvini: torna il sereno. Matteo esulta: "Con Silvio tutto ok, nessun problema"

C'è il patto della "Madunina". Centrodestra verso l'accordo

Non è più tempo di stoccate e guerre di posizione. Il centrodestra in movimento si prepara alla stretta finale e alla definizione politica dell'alleanza che dovrà affrontare Politiche, Regionali e Comunali del 2018.

La road-map è ormai definita: il «patto della Madunina» è ormai cosa fatta e dicembre sarà un mese decisivo per entrare nel dettaglio e renderlo operativo. Il primo appuntamento è fissato per martedì mattina quando nell'ufficio al Senato di Altero Matteoli ci sarà il primo tavolo del centrodestra sulle candidature per le amministrative. Per la Lega dovrebbe partecipare il plenipotenziario di Matteo Salvini, Giancarlo Giorgetti; per Fratelli d'Italia, Fabio Rampelli e Ignazio La Russa. L'incontro sarà in forma ristretta, quindi solo con Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia, poi si aprirà anche alle forze minori.

La settimana successiva si svolgerà, invece, il tavolo del programma per entrare nel merito della proposta da sottoporre agli italiani. In particolare ci si concentrerà sul rapporto con l'Unione europea attraverso un approccio non più «rivoluzionario» ma «riformista», con la richiesta di cambiare regole e trattati. E si cercherà di trovare un punto di incontro sulla flat tax, visto che la Lega propone una aliquota unica al 15%, Forza Italia la immagina tra il 23 e il 25, mentre Fratelli d'Italia si attesta su una linea prudente e chiede un periodo sperimentale di uno o due anni per valutarne gli effetti applicandola soltanto sul reddito incrementale (ovvero sulla parte di reddito guadagnata in più dal contribuente rispetto all'anno precedente).

Infine si arriverà al pranzo pre-natalizio tra i tre leader in cui si suggellerà, anche attraverso una photo opportunity, il nuovo corso unitario. Un incontro a cui verranno demandate le questioni più spinose, come la scelta del candidato per il Lazio dove si fatica a uscire dall'impasse. Così come si dovrà approfondire la questione della «quarta gamba», argomento tanto più importante visto che le proiezioni assegnano già oggi al centrodestra circa 300 deputati e la maggioranza assoluta appare davvero a un passo.

In questi giorni, con Silvio Berlusconi «ci siamo confrontati, tutto bene, tranne che sul Milan» dice Salvini. «Sul programma già la settimana prossima si troveranno. Noi abbiamo delegato Giorgetti. Con Berlusconi e la Meloni ci vedremo invece prima di Natale per farci gli auguri. Non vedo grossi problemi stavolta». «Prima di Natale ci sarà questo incontro» conferma Giorgia Meloni. «Noi abbiamo già chiesto un programma che dica prima gli italiani, al primo punto serve un imponente piano di sostegno alla natalità».

Sullo sfondo si attende l'esito della direzione di Alternativa Popolare, fissata per lunedì, per valutare gli effetti che avrà sulla costruzione della «quarta gamba» della coalizione. Maurizio Lupi - insieme con i lombardi di Ap dato in riavvicinamento verso il centrodestra - ieri ha avuto un colloquio con Raffaele Fitto. «Lunedì si tratterà di decidere» se optare per l'intesa con i dem o «ritenere chiusa l'esperienza di governo con il Pd e costituire quindi un soggetto forte, moderato di centro».

Più esplicito l'ex governatore della Lombardia Roberto Formigoni: «Nessuna quarta gamba, non saremo la bad company di Forza Italia.

Siamo pronti a costituire una nuova forza moderata e di centro, autonoma da Fi, orientata al centrodestra, con i centristi che ci stanno: penso a Fitto, Cesa, Parisi».

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