Economia

Caccia ai colpevoli dei crac bancari

Nicastro: "Possibili le azioni di responsabilità. Stiamo studiando il problema dei bond, ma i paletti Ue sono stretti"

Caccia ai colpevoli dei crac bancari

Roma - Il salvataggio delle quattro banche commissariate, a spese di azionisti e obbligazionisti, non aveva alternative. «Non c'era una soluzione migliore», ha spiegato ieri Roberto Nicastro, ex direttore generale di Unicredit nominato presidente delle quattro banche ponte che nasceranno dalle ceneri di Banca Marche, Popolare Etruria, CariChieti e CariFerrara. Prima uscita pubblica (un'intervista all'Ansa), che il manager incaricato di trovare un compratore per i 4 nuovi istituti di credito ha sfruttato per mandare alcuni messaggi. Il primo ai titolari di obbligazioni subordinate che hanno visto il loro investimento annullato. In molti casi piccoli investitori. «Comprendiamo lo stato d'animo. Sono clienti importanti delle Nuove Banche. Ci muoviamo tra tonnellate di vincoli anche Ue, ma saremo loro vicini. Siamo sensibili alla sorpresa e al disagio». Nessun dettaglio sul come le nuove banche cercheranno di ridurre il danno subito dai risparmiatori. La volontà c'è, ma nessuno sa quali siano i paletti posti dalla Ue. L'atteggiamento rigido di Bruxelles avrebbe sorpreso lo stesso Nicastro, coinvolto solo da sabato 21 nell'operazione salvataggio.Ma contro le istituzioni europee si è scagliato ben apertamente il presidente dell'Abi Antonio Patuelli. Il salvataggio è stata è «una legnata per le banche italiane, siamo imbestialiti» con la Commissione Europea. E ancora: «I tedeschi possono salvare i propri istituti con i soldi pubblici e l'Italia no, non è possibile». Malumori verso l'esecutivo Ue, la Banca centrale europea, ma anche verso il governo che non è stato in grado di fare passare un piano che avrebbe salvato i risparmiatori seguendo l'esempio dei salvataggi tedeschi. L'altro messaggio lanciato da Nicastro è destinato ai management pre commissariamenti delle banche. «Diverse azioni di responsabilità sono state già avviate e ben incardinate dalle amministrazioni straordinarie. Una volta avviato il processo di cessione, sarà un tema oggetto di attenzione». Possibile che vengano chiamati in causa i vecchi vertici delle banche, quindi. Compreso quello di Banca Etruria del quale faceva parte anche Pier Luigi Boschi, padre del ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, che era vicepresidente. Nicastro difende comunque l'operazione. «Sono stati protetti un milione di depositanti, tutti gli obbligazionisti senior e 200.000 Pmi» in «4 territori fra i più vitali per la ripresa dell'economia». Ed è stato evitato il peggio. «L'apertura delle banche il lunedì mattina» successivo all'approvazione del decreto nel consiglio dei ministri straordinario di domenica scorsa «non era scontata», così come «non era scontato pagare gli stipendi il 27».Lunedì la partenza dei nuovi istituti affidata a una task force di circa 70 persone delle 4 banche. Presto arriverà la scelta dell'advisor che si occuperà della cessione delle quattro good bank.

Sull'altro fronte, quello delle bad bank, fonti del Tesoro assicurano che sono stati fatti «costanti passi in avanti» e ci sono contatti con advisor e fondi specializzati nell'acquisto di crediti in sofferenza.

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