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Caccia alle streghe del fisco contro i commercialisti Nel mirino i conti off-shore

Per l'Agenzia delle entrate oltre 700 professionisti hanno clienti evasori e consigliano come eludere

Caccia alle streghe del fisco contro i commercialisti Nel mirino i conti off-shore

G iro di vite sui commercialisti. L'ha annunciato un portavoce dell'Agenzia delle Entrate a margine della riunione che ha visto la partecipazione dei responsabili di trenta amministrazioni finanziarie di altrettanti Paesi e che si è tenuta a Parigi il 17 gennaio. I commercialisti in questione sono un gruppo di oltre 700 professionisti nei confronti dei quali si stanno facendo verifiche. Si tratterebbe di professionisti i cui nomi sono legati a quelli dei clienti riconosciuti colpevoli di evasione.

Un'evasione, quest'ultima, venuta fuori anche grazie a indagini giornalistiche come la recente Panama Papers. Insomma anche il Fisco italiano inizia le manovre di accerchiamento - come scriveva ieri il giornale economico-finanziario Italia Oggi - «sui professionisti fiscali che consigliano l'elusione ai propri clienti».

La riunione ha visto il più grande scambio di informazioni simultaneo mai realizzato prima d'ora, basato sugli strumenti giuridici concordati nell'ambito della Convenzione multilaterale Ocse - Consiglio d'Europa e dei trattati fiscali. L'incontro è stato il terzo del gruppo Jitsic (Joint International Taskforce on Shared Intelligence and Collaboration), convocato presso l'Ocse per discutere dei progressi sull'attività di omologazione delle normative dei diversi Paesi, sullo scambio di informazioni, sulla conoscenza del ruolo degli studi legali e delle società di intermediazione legate allo scandalo dei Panama Papers, dal nome di un fascicolo digitale riservato di 11,5 milioni di documenti creato da Mossack Fonseca, studio legale panamense, che fornisce informazioni dettagliate su oltre 214.000 società offshore, includendo le identità degli azionisti e dei manager. Il dossier è arrivato nell'agosto del 2015 sul tavolo del tedesco Sueddeutsche Zeitung.

Sono stati raggiunti significativi risultati rispetto all'ultima riunione della task force, (incluso lo sviluppo di approcci omogenei per richiedere le informazioni tra i partner dei trattati) ed è stata approfondita la conoscenza delle varie tipologie di evasione fiscale messe a punto dagli intermediari fiscali e delle nuove tecniche di analisi dei dati. Progressi importanti sono stati ottenuti anche con oltre 1.700 controlli e verifiche effettuati sui contribuenti, più di 2.550 richieste di informazioni e l'individuazione di una lista di 100 intermediari. All'Agenzia delle Entrate, poi, giudicano in modo positivo il fatto che l'esposizione mediatica dell'inchiesta ha portato un «cospicuo» numero di contribuenti a farsi avanti spontaneamente per dichiarare al Fisco le proprie operazioni off-shore.

La task force, promettono all'Agenzia delle entrate, continuerà ad attingere alle migliori competenze di intelligence delle autorità fiscali di tutto il mondo e a condividere le migliori pratiche per l'analisi dei dati e la collaborazione sulle informazioni.

Quindi, le amministrazioni fiscali potranno condividere le informazioni nell'ambito dei quadri normativi esistenti per lo scambio di dati, opereranno in conformità con le loro leggi, politiche e normative nazionali e lavoreranno a stretto contatto con altre agenzie nazionali per identificare i beneficiari effettivi e il ruolo che gli intermediari ricoprono nel facilitare l'evasione fiscale.

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