Politica

Cade dal carro di Carnevale. A due anni ora è in fin di vita

Il piccolo è sfuggito alla mamma e ha sbattuto la testa Salvato da un massaggio cardiaco. Mezzo sequestrato

Cade dal carro di Carnevale. A due anni ora è in fin di vita

La madre sperava di farlo felice ma lui su quel trabiccolo trainato da un trattore, in mezzo a una folla vociante, non si sentiva a suo agio. Voleva scendere. E probabilmente cercando di sfuggire a quella situazione è caduto dal carro di Carnevale, trasformando il pomeriggio di gioia e rumore in un orribile acquario di angoscia e silenzio. Il piccolo, due anni e mezzo, lotta per sopravvivere, la festa non c'è più.

È accaduto ieri pomeriggio, poco prima delle 15, in centro a Bologna, in via Indipendenza. Una sfilata di carri allegorici per il martedì grasso, senza lo sfoggio coreografico di carnevali più mondani, ma una manifestazione a suo modo molto seguita nel capoluogo felsineo, organizzata tutti gli anni da una sessantina d'anni dalla Curia bolognese. Lo chiamano con quella che adesso appare una feroce ironia, il «Carnevale dei bambini». Una sfilata domenica, il bis l'ultimo giorno del Carnevale. Diciotto carri a tema, zeppi di piccoli mascherati, percorrono lentamente il circuito delle cosiddette «tre piazze»: piazza VIII Agosto, piazza del Nettuno e infine piazza Maggiore. Un carro, allestito dalla pro loco di Lovoleto, frazione del vicino comune di Granarolo, è a tema gastronomico, ispirato a Masterchef. A bordo di questo caro, stipata tra decine di altre persone, una mamma con il suo bambino riottoso, vestito da uomo ragno ma senza superpoteri. Il papà «scorta» il corteo da terra, spingendo il passeggino vuoto. A qual punto qualcosa va storto. Le testimonianze non sono concordi: probabilmente il piccolo cerca di scendere da lassù, per raggiungere il papà. Fatto sta che scivola passando attraverso la ringhiera del carro, urta violentemente la fiancata del veicolo, che procedeva a passo d'uomo, lui sbatte la testa, poi non è chiaro se una ruota però ha il tempo di calpestarlo.

Sono secondi lunghi secoli. Il carro va avanti, il conducente del trattore non si è accorto di nulla, sono le urla atterrite della folla ha fargli capire che è accaduto qualcosa di brutto. Il piccolo perde conoscenza, un'ambulanza vicina non c'è, arriverà dopo un po'. Nel frattempo un addetto del servizio d'ordine con qualche nozione di primo soccorso cerca di rianimare il piccolo praticandogli un massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca. «Se quel bambino si salverà lo dovrà probabilmente a quell'uomo», racconterà poi un testimone oculare. Poi arrivano i soccorsi e il bambino viene trasportato all'ospedale Maggiore. È grave. Molto grave.

La festa viene subito sospesa. I coriandoli smettono di volteggiare, i sorrisi si spengono. I Carabinieri sequestrano il carro, che resta lì, parcheggiato a fianco dei portici di via Indipendenza, dietro al trattore verde, con i suoi pentoloni di cartapesta da cui spuntano i faccioni grotteschi dei celebri chef della televisione.

I militari cercano di ricostruire come sono andate le cose, ascoltano le testimonianze, visionano i filmati rudimentali girati con gli smartphone da chi era per strada.

Commenti