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Calabria, Lanzetta non entra in giunta regionale

Il ministro agli Affari regionali, a cui è stato offerto un posto in giunta nella Regione Calabria, protesta

Calabria, Lanzetta non entra in giunta regionale

Maria Carmela Lanzetta non farà parte della Giunta regionale della Calabria presieduta da Mario Oliverio del Pd. Ad annunciarlo, nella tarda serata di ieri, è stato lo stesso ministro degli Affari regionalic on una dichiarazione all’Ansa. Ma per quale ragione il passo indietro? "Non ci sono le condizioni di chiarezza sulla posizione dell’assessore Nino De

538em;">Gaetano".

A proposito di De Gaetano il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, ieri ha rivolto un messaggio al presidente Oliverio sostenendo che le vicende di voto di scambio in cui lo stesso De Gaetano è al centro, anche se non è indagato, non sono ancora sufficientemente chiarite. "Io presenterò formalmente le dimissioni da ministro - ha ribadito la Lanzetta - venerdì mattina dopo aver presieduto l’osservatorio sulle Regioni e la conferenza Stato-Regioni. Dopo avere parlato con Matteo Renzi e dopo aver approfondito la questione con Delrio riguardo all’accettazione della mia presenza nella Giunta regionale della Calabria,ringraziando fortemente Mario Oliverio, ho deciso di non fare parte dell’Esecutivo. Non c’è chiarezza sulla posizione di Nino De Gaetano, pur avendolo conosciuto come assessore regionale impegnato nella difesa dei lavoratori precari".
In un'intervista al Corriere il ministro manifesta la propria delusione per le modalità con cui è maturata la sua uscita dal governo. Prima dell'offerta dell'assessorato (da parte di Oliverio), che ovviamente comportava le sue dimissioni da ministro, nessuno l'aveva consultata. E lei è convinta che Oliverio abbia comunque consultato Luca Lotti (sottosegretario alla Presidenza del Consiglio) e Renzi. Una "procedura" che la lascia stupita per il metodo. Che per lei è "difficile da mandar giù". Non ne fa tanto una questione di gerarchia (da ministro ad assessore regionale non è certo un passo avanti) quanto, appunto, di modalità di comunicazione (e forse anche di richiesta-proposta), che non c'è stata.
Sul fatto che il suo ministero non abbia lasciato traccia, e che lei venga ricordata solo per gli stivali che indossava al momento del giuramento al Quirinale, la Lanzetta sembra non farci troppo caso. E ribatte: "Abbiamo lavorato duro sui dossier della Legge Delrio, sul riordino territoriale. I risultati verranno dopo di me". Insomma, se son rose fioriranno. A Roma così come in Calabria.

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