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Per il Califfo 20mila combattenti stranieri

L'allarme in un rapporto Usa: 3.800 sono occidentali. E un hacker cura la propaganda per i fanatici. Sostieni il reportage

Per il Califfo 20mila combattenti stranieri

L'esercito della guerra santa può contare su 20mila volontari stranieri accorsi da 90 paesi a dar man forte ai gruppi estremisti in Siria come lo Stato islamico. Un numero di jihadisti senza precedenti, mai tanto numerosi negli ultimi 20 anni rispetto agli altri conflitti in Afghanistan, Irak, Somalia, Pakistan e Yemen. L'allarme arriva dall'intelligence Usa che sottolinea come ci siano pure 150 americani che hanno deciso di imbracciare il kalashnikov in nome di Allah. Dall'Europa e altri paesi occidentali i volontari islamici sono in aumento per un totale di 3400 uomini e donne.

Lo scontro di civiltà attira combattenti anche dall'altra parte della barricata. Fra i curdi che hanno resistito a Kobane, la Stalingrado siriana, contro il Califfato c'è Marcello Franceschi, 25 anni, originario di Senigallia nelle Marche. Lo ha scoperto Vanity Fair raccontando che il giovane italiano si è trasformato da cooperante in soldato. «Ho visto gli occhi dei bambini che lottano - racconta - e ho scelto di aiutarli». Era arrivato in Siria per portare aiuto ai curdi, ma poi si è arruolato.

Anonymous ha invece rivelato all'agenzia di stampa Agi, che uno degli esperti di propaganda dello Stato islamico su internet è un italiano, che vive all'estero. Gli hacker anti Califfato stanno dando la caccia agli «amministratori» della rete virtuale jihadista.

Il deputato americano, Michael McCaul, presidente del Comitato sulla sicurezza nazionale, denuncia che il conflitto in Siria ha provocato «la più vasta concentrazione di terroristi islamici della storia». Secondo i militari siriani sarebbero venuti a combattere contro Damasco circa 54mila mujaheddin stranieri dal 2011 e migliaia sono stati uccisi. Numeri più attendibili indicano che il contingente maggiore è composto da 3mila tunisini partiti in seguito alla primavera araba. I sauditi sarebbero 2500 seguiti da 2mila giordani. I ceceni che hanno aderito ai gruppi estremisti sfiorerebbero le 1000 unità. Dalla Libia del dopo Gheddafi sono partiti in 600 e dal tranquillo Marocco in 1500. In Europa la Francia è al primo posto con 800 volontari della guerra santa seguita da Germania e Inghilterra con più di 500 mujhaeddin per ciascun paese. Il Belgio, ben più piccolo, si ritrova con 440 jihadisti al fronte. L'Italia, per fortuna, è il fanalino di coda con 53 volontari partiti dall'Italia comprese una o due donne e Gianpiero F. in carcere a Erbil, la capitale del Kurdistan.

Nella guerra al Califfato il governo Renzi ha stanziato 132,7 milioni di euro per i primi 9 mesi del 2015 «per la partecipazione di personale militare alle attività della coalizione internazionale di contrasto alla minaccia terroristica». Ieri è trapelata la notizia che invieremo anche quattro elicotteri Ch 47 in Kurdistan per trasporto truppe, mezzi e feriti sul fronte nord di Mosul, la «capitale» irachena dello Stato islamico.

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gliocchidellaguerra.it

 

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