Mondo

La California trema ancora. Ora l'incubo è il "Big One"

Scossa di magnitudo 7,1: «È la più forte degli ultimi 20 anni» Lo spettro del sisma che distruggerebbe Los Angeles e S. Diego

La California trema ancora. Ora l'incubo è il "Big One"

New York - In California torna la paura del «Big One». Dopo il terremoto di giovedì una nuova violentissima scossa di magnitudo 7,1 della scala Richter ha colpito il sud del Golden State. Il terreno ha iniziato a tremare alle 20.19 ora locale - le 5.19 di ieri mattina in Italia - con epicentro vicino a Ridgecrest, a 240 chilometri da Los Angeles, la stessa località nel deserto del Mojave colpita due giorni fa dal sisma di magnitudo 6,4. L'Istituto geofisico americano riporta che il terremoto - con origine ad una profondità di appena 900 metri e seguito da oltre 600 scosse di assestamento - è stato avvertito anche in Messico, ed è stato il più forte degli ultimi 20 anni.

Il governatore della California Gavin Newsom ha attivato il centro operativo dell'Office of Emergency Services «al massimo livello» dichiarando lo stato di emergenza, e dalla casa Bianca fanno sapere che il presidente Donald Trump è «costanteente aggiornato». I funzionari del dipartimento dei vigili del fuoco della contea di Kern hanno segnalato diversi feriti e diversi incendi causati dalle perdite di gas, mentre i pompieri della contea di San Bernardino hanno rilevato crepe in alcuni edifici e un ferito lieve. A Ridgecrest, cittadina di circa 27mila abitanti, diverse strade sono state danneggiate, si sono verificati incendi, rotture delle tubazioni dell'acqua e cadute della rete elettrica. E la contea ha aperto un rifugio di emergenza. Fughe di gas e crollo di edifici anche nel vicino paese di Trona, con 2.000 abitanti.

I residenti raccontano che il terreno ha tremato così violentemente da farli rimbalzare, mentre le immagini che scorrono in tv mostrano oggetti che cadono dagli scaffali di negozi e supermercati, e una piscina dove la scossa ha creato enormi onde. A Los Angeles non è stato rilevato nessun danno significativo alle infrastrutture e nessun ferito grave. Anche se l'emergenza è terminata, i vigili del fuoco hanno chiesto alla popolazione «di considerare il terremoto di stanotte come un promemoria per essere preparati». Mentre due conduttori della tv locale KCAL9, affiliata della Cnn, sono stati sorpresi dall'ultima scossa mentre erano in diretta, e hanno vissuto momenti di panico in studio. A Las Vegas, invece, il sisma ha costretto l'Nba a interrompere un match della Summer League tra New Orleans Pelicans e New York Knicks. Il palazzetto dello sport era sold out, e tabelloni e altoparlanti sul campo del Thomas & Mack Center hanno continuato a ondeggiare per oltre dieci minuti.

Pur se non si sono verificati danni gravi, tra gli abitanti della California è tornata la paura del «Big One», il più temibile dei terremoti - di magnitudo 8 o maggiore - atteso ormai da decenni. La faglia di San Andrea - che si estende per circa 1.200 chilometri attraverso lo stato, tra la placca nordamericana e quella pacifica - è considerata la più grande minaccia sismica per la California. Secondo Paul Caruso, geofisico dello United States Geological Survey di Golden, Colorado, il terremoto non ha modificato i calcoli su quando il «Big One» potrebbe colpire. Mentre Lucy Jones, sismologa del California Institute of Technology ed ex consulente scientifico presso l'U.S. Geological Survey, ritiene che ci sia una probabilità su dieci che si verifichi un altro terremoto grado 7 entro la prossima settimana, e la possibilità di una scossa di magnitudo 5 sarebbe «quasi una certezza».

Entrambi i terremoti, ha spiegato, fanno parte di una sequenza in corso, un «sistema molto energetico».

Commenti