Politica

Cambia il vento in Rai: i "filosovranisti" tremano

In primis il presidente Foa, poi il direttore di Raiuno De Santis. Buoni gli ascolti sulla crisi

Cambia il vento in Rai: i "filosovranisti" tremano

E per fortuna che l'altro ieri pomeriggio Raiuno ha messo in piedi lo speciale Tg1 per seguire passo passo la creazione del nuovo governo. Altrimenti il solito maratoneta Mentana, tornato di corsa dalla ferie per non farsi sfuggire la succulenta fine della crisi politica e già in onda martedì a dibattere sul nulla, con la sua verve avrebbe spazzato via l'ammiraglia e i suoi show pomeridiani. È finita che, mercoledì nelle ore in cui Zingaretti e Di Maio salivano al Quirinale, Raiuno al comando del «quieto» Giorgino ha guadagnato il 13,5% di share per quasi un milione e mezzo di spettatori e La7 è arrivata all'8,7 con quasi un milione di spettatori. Ma, se considerate la differenza di grandezza delle due reti, ne esce vincitore morale Mentana. Comunque, tutti i programmi dedicati alle consultazioni con Mattarella hanno fatto il pieno di ascolti, a dimostrazione, se ce ne fosse ancora bisogno, della fame degli italiani di capirci qualcosa. Poi, in serata, La7 è rimasta sempre sugli altari con «In onda» in formato «ora di cena» e «dopo cena» con rispettivamente l'8,3 e il 5,7% di share, mentre «Stasera Italia Estate» di Rete4 negli stessi due orari con il 6,5 e il 4,4. Su Raiuno lo speciale dopo cena si è fermato, invece, solo all'8,3% con Giorgino sempre sul ponte di comando. Tanti ascolti anche per i programmi della mattina: per citarne uno, senza che gli altri se ne abbiano a male, «Agorà Estate», condotto da Monica Giandotti, è arrivato all'8,45%, che per Raitre non è per nulla male.

Ma ora in Rai i conti non si faranno solo sugli ascolti. A viale Mazzini c'è chi comincia a tremare sul serio. D'un botto l'editore di riferimento ha cambiato colore: da giallo-verde a giallo-rosé e i salviniani doc si stanno chiedendo se le loro poltrone resteranno salde. E la spartizione di pochi mesi fa, non vale più. Certo, non è possibile immaginare (anche se ormai la realtà supera ogni immaginazione) un cambio immediato ai vertici delle reti e dei tg o nella conduzione dei programmi, già avviati e già contrattualizzati per l'avvio autunnale, però è facile incappare in qualche passo falso o flop e allora qualcuno potrebbe sollevare dei dubbi. Comunque, solo per fare un riepilogo e non certo una lista di proscrizione, ecco i nomi più vicini all'area leghista-sovranista: su tutti il presidente Marcello Foa, già al centro di una estenuante polemica sulla sua stessa nomina. Poi il direttore di Raiuno Teresa De Santis, che si presenta a settembre con il primo palinsesto autunnale gestito interamente da lei con alle spalle un agosto andato piuttosto male (ben tre punti e mezzo in meno di share dell'anno scorso). Si passa a Roberto Poletti, amico intimo di Salvini, conduttore di Uno Mattina Estate e anche della versione invernale.

E, poi, Lorella Cuccarini, che da settembre si dovrà cimentare «La Vita in diretta» ma che già si porta il marchio del flop estivo di «Grand Tour».

Commenti