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Canone Rai, 6 anni di galera per le false dichiarazioni

La trovata del governo: carcere per chi mente sul possesso della tv. Ma con gli evasori lo Stato è più magnanimo. Berlusconi: «Tutto da cambiare»

Canone Rai, 6 anni di galera per le false dichiarazioni

Roma Mamma Rai non si tradisce e per un pugno di euro si rischia la galera. Hai evaso il fisco per migliaia di euro? Lo Stato ti perdona. Ma se non paghi il canone Rai, ovvero soltanto 100 euro all'anno, possono sbatterti in cella anche per sei anni. A denunciare la straordinaria follia del sistema escogitato dal governo Renzi è il portale di consulenza legale La legge per tutti. Come ormai ogni italiano ha capito il canone Rai da quest'anno verrà inserito direttamente nella bolletta della luce a partire dal prossimo luglio. Lo Stato vuole incassare a prescindere da quello che l'utente guarda in tv.

Anche se il televisore è oramai praticamente un soprammobile, anche se da anni quel consumatore segue soltanto le sue serie preferite in streaming non importa: il canone va pagato comunque. Non è nemmeno possibile chiedere di «sigillare» l'apparecchio, un escamotage previsto in passato da eseguire in presenza di una Guardia di Finanza ma che ora non è più ammesso.La tassa va pagata a meno che non si dichiari di non possedere proprio l'apparecchio. In questo caso l'Agenzia delle Entrate offre una via d'uscita. Per essere esentati per tutto il 2016 entro il 30 aprile si può inviare per raccomandata una dichiarazione con la quale si certifica che in casa non ci sono televisori. Il modulo precompilato è messo a disposizione dalla stessa Agenzia delle Entrate. Attenzione però dato che si tratta di un'autocertificazione lo Stato ha deciso di tutelarsi da eventuali «furbetti» prevedendo per chi dichiara il falso pene pesantissime addirittura un reato penale ovvero la falsa attestazione o dichiarazione ad un pubblico ufficiale.Per questo il modulo va indirizzato all'Erario un ente statale e non alla Rai.

Così l'eventuale falsa dichiarazione prefigura un grave danno per lo Stato a prescindere dall'entità della somma. È come se quel cittadino avesse rilasciato una falsa testimonianza ad un pubblico ufficiale. Per questa violazione la pena prevista è la reclusione da uno a 6 anni. Insomma se affermi di non avere un televisore e magari in casa hai un Philips anni '60 sul quale guardavi Carosello rischi di finire in carcere.Ma la magnanima Agenzia delle Entrate è assai più indulgente con gli evasori fiscali professionisti, quelli che truccano Iva ed Irpef. Il contribuente che stila una dichiarazione dei redditi volutamente scorretta non incorre nel penale a meno che l'imposta evasa superi i 150mila euro o che l'importo sottratto al fisco superi i 3 milioni di euro. Soltanto al di sopra di quella notevole cifra per dichiarazione dei redditi infedele si rischia una pena variabile da 3 a sei anni. Al di sotto di quella cifra non si entra nel penale ma nell'illecito tributario per il quale sono previste sanzioni di carattere amministrativo. Non basterà poi dichiarare una volta per tutte di non possedere un televisore. Ogni anno occorrerà ripresentare il modulo di esenzione.Il sistema non è equo anche secondo Silvio Berlusconi.

«La Rai non è più un servizio pubblico è una tv commerciale ed è difficile per il cittadino accettare l'imposizione del canone - osserva il leader di Forza Italia - In Rai c'è molto da cambiare».

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