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Cantone disfa il decreto: "Sul ponte si rischiano infiltrazioni mafiose"

Il vertice dell'Anac getta ombre sui poteri del commissario: "Così ricorsi e contenziosi"

Cantone disfa il decreto: "Sul ponte si rischiano infiltrazioni mafiose"

Un cammino pieno di ostacoli quello del decreto per Genova. Mentre gli sfollati, i lavoratori del porto, le imprese, la città ferita aspettano, molte nubi si sono addensate sull'iter del provvedimento (per la verità molto criticato dagli stessi genovesi) la cui discussione prevista per ieri in Commissione Affari Europei è slittata a oggi. E secondo l'opposizione il rinvio è dovuto ad assenze e disaccordi nella maggioranza. Non hanno i numeri, dicono. Accuse prontamente respinte da M5s: «Il rinvio serve soltanto a ulteriori approfondimenti».

Però mentre i Cinquestelle approfondiscono ieri è arrivata una mazzata nel merito del decreto che sarebbe a rischio di infiltrazioni mafiose. La denuncia è del presidente dell'Anac, Raffaele Cantone che, in audizione presso le Commissioni riunite di Ambiente e Trasporti alla Camera, ha criticato il dl anche per i troppi poteri assegnati al commissario straordinario. «Ho perplessità sulla disposizione che prevede la deroga a tutte le norme dell'ordinamento italiano a esclusione di quelle penali - spiega Cantone - C'è una lacuna perché la deroga a tutte le norme extrapenali comporta anche la deroga al Codice antimafia». Una simile omissione, aggiunge Cantone, è rischiosissima perché «vi sono molte attività connesse alla ricostruzione, dal movimento terra allo smaltimento dei rifiuti, ad esempio, in cui le imprese mafiose detengono purtroppo un indiscutibile know how». Immediata la risposta del ministro dell'Interno, Matteo Salvini che incontrerà il presidente dell'Anac: «A un evento eccezionale devono corrispondere interventi eccezionali - dice Salvini - Se uno sta lì a seguire il codice degli appalti, la burocrazia e la gara europea tra cinque anni siamo ancora a discutere del ponte».

Ma le critiche al dl non finiscono qui. Anche il presidente della Liguria, Giovanni Toti, denuncia che le risorse stanziate non bastano. «Il volume del danno della comunità di Genova è superiore a quanto previsto dal decreto», afferma Toti che stima siano necessari dai 400 ai 500 milioni di euro per riportare Genova alla normalità. Toti poi non condivide le scelte del governo. «Il risarcimento in forma specifica sarebbe la strada migliore, è la strada utilizzata in tutto il mondo in caso di catastrofi causate da imprese private - dice Toti - È la forma più rapida e che dà più certezze normative. Si poteva fare con un controllo pubblico affidando le attività oltre che i costi all'attuale concessionario». Ovvero Autostrade. Per il momento sono in arrivo 50 milioni per gli sfollati. Lo annuncia il vicepremier, Luigi Di Maio: «Lunedì in consiglio dei ministri ci sarà il nuovo decreto fiscale e ci saranno 50 milioni di euro per le case agli sfollati».

Il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, specifica che per chi è rimasto senza casa nel dl si prevede una valutazione pari a circa 2mila euro al metro quadro per la vecchia abitazione alla quale si sommeranno due indennità: «Una da 45mila e un'altra da 36mila euro per i mobili che i cittadini non hanno potuto portare con sé».

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