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Cantone: "Non mi dimetto da presidente dell'Anac"

Secondo alcune ricostruzioni, il presidente dell'autorità sarebbe stato pronto a lasciare e avrebbe espresso il desiderio di tornare a fare il magistrato. Ma questa mattina è arrivata la smentita: "Dall'Anac non mi dimetto"

Cantone: "Non mi dimetto da presidente dell'Anac"

La decisione di andarsene sembrava essere arrivata ieri. O forse no. La scelta di Raffaele Cantone di lasciare il posto di presidente all'Anac, l'Autorità Nazionale anticorruzione, trapelata in serata, sembrava, infatti, essere certa. Almeno secondo quanto riportato dal Corriere della Sera Cantone aveva dichiarato: "Mi sono sentito sopportarto e siccome non sono un uomo per tutte le stagioni ho meditato a lungo e poi ho capito che era venuto il momento di tornare a fare il mio mestiere". E cioè il magistrato, indicando la richiesta di voler tornare a lavorare in tre uffici "piccoli". Perugia, Torre Annunziata e Frosinone.

La smentita

Ma questa mattina, in una nota, è stato il presidente stesso a smentire le voci di un suo allontanamento imminente, dichiarando: "Non ho alcuna intenzione di dimettermi da presidente dell' Anac". Cantone, infatti, spiegando la genesi dell'equivoco, avrebbe riferito: "In merito ad alcune ricostruzioni di stampa, alcune delle quali mi attribuiscono concetti fuorvianti e parole che non ho mai pronunciato, tengo a precisare di aver presentato domanda al Consiglio superiore della Magistratura, per incarichi direttivi presso le Procure della Repubblica di Perugia, Torre Annunziata e Frosinone la settimana scorsa, dopo una lunga valutazione di carattere squisitamente personale". E, il magistrato, poi avrebbe anche aggiunto: "Sapendo che i tempi del CSM non sarebbero stati brevi, era mia intenzione informare quanto prima gli esponenti dell'esecutivo, il presidente del Consiglio e il ministro della Giustizia, con cui più intensa è stata la collaborazione istituzionale in questi mesi". L'incarico, che gli fu proposto da

html">Matteo Renzi, dovrebbe scadere il prossimo anno, nel 2020.

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