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Caos contratti a termine: col dl Dignità oltre 8mila posti in meno

Pubblicata la relazione tecnica al decreto Dignità. Col provvedimento di Di Maio oltre 8mila posti di lavoro a rischio. Insorgono le opposizioni

Caos contratti a termine: col dl Dignità oltre 8mila posti in meno

Si addensano nubi nere sul decreto Dignità presentato in pompa magna dal ministro per lo Sviluppo economico Luigi Di Maio. Adesso che iniziano a uscire le cifre effettive, sembra proprio che lemisure varate dal capo pentastellato non aiutino affatto a sviluppare l'economia del Belpaese. Anzi, rischiano di affossarla mandando in fumo una caterva di posti di lavoro. Dalla relazione tecnica del provvedimento firmato ieri sera dal capo dello Stato, Sergio Mattarella, e atteso ora in Gazzetta ufficiale, emerge infatti che ben 8mila persone rischiano di trovarsi disoccupate quando il loro contratto a termine sarà scaduto e non potrà essere rinnovato a seguito delle novità introdotte dal dereto.

"Forza Italia farà un'opposizione strenua ad un provvedimento sbagliato che rischia di bruciare migliaia di posti di lavoro - spiega il capogruppo di Forza Italia, Mariastella Gelmini - e che è improntato ad una logica anti impresa". Come evidenzia la relazione tecnica del decreto Dignità, il numero di contratti a tempo determinato attivati (al netto dei lavoratori stagionali, agricoli e della pubblica amministrazione e compresi i lavoratori somministrati) ogni anno è pari a 2 milioni, di cui il 4% (circa 80mila) supera la durata effettiva di ventiquattro mesi. Il numero delle persone che non riescono a trovare un'altra occupazione dopo i ventiquattro mesi è pari al 10% degli 80mila, quindi 8mila. Coloro i quali, appunto, rischiano di rimanere disoccupati poiché il dl Dignità impone una riduzione della durata complessiva del contratto a tempo determinato dagli attuali 36 mesi a 24 mesi.

Le opposizioni sono sul piede di guerra. Forza Italia ha subito promesso "un'opposizione strenua" ad un provvedimento sbagliato che rischia di bruciare migliaia di posti di lavoro. Per questo presenterà in parlamento gli emendamenti per correggere il decreto. "Di Maio - attacca Mara Carfagna - prometteva più posti di lavoro e invece candidamente ammette che il decreto Dignità li riduce". Anche il Partito democratico segue la linea di Forza Italia.

"Ma non doveva essere la Waterloo del precariato? - si chiede il segretario dem, Maurizio Martina - il problema del lavoro non si risolve distruggendolo".

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