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Il caos Roma frena Veltroni al Quirinale

A essere messo in discussione non è questo o quel dirigente, ma la storia politica della sinistra a Roma

Il caos Roma frena Veltroni al Quirinale

La corsa per il Quirinale è iniziata da tempo, forse proprio dal giorno in cui Napolitano è stato confermato sul Colle per risolvere la clamorosa impasse istituzionale in cui si era infilato il Parlamento e con un mandato apertamente a termine. Una disfida, quella per il Colle, imprevedibile forse più di un Conclave, al punto che quasi mai chi parte cardinale riesce poi a diventare davvero Papa.

Una corsa sulla quale rischia di pesare anche l'inchiesta che sta terremotando Roma e il Campidoglio, con vittime illustri nel Pd capitolino. Lo tsunami, infatti, potrebbe far traballare la giunta Marino e spingerla verso un rimpasto, ma non è escluso che abbia pure ripercussioni sulla partita del dopo Napolitano. Sul banco degli imputati - oltre alla criminalità nera e ai suoi addentellati politici - c'è infatti l'intero sistema di gestione del potere del Pd. Uomini, politici e amministratori che a sinistra hanno governato Roma dall'inizio degli anni Novanta, prima sotto Rutelli (sindaco dal 1993 al 2001) e poi sotto Veltroni (dal 2001 al 2008). E che - come dimostrano le 1.139 pagine dell'ordinanza di custodia - non si sono fatti da parte neanche nell'era Alemanno (2008-2013).

Una contaminazione che coinvolge il Pd al punto che il ministro Boschi dice senza giri di parole che «a Roma è evidente che c'è un problema» e il partito «deve fare chiarezza». Una vicenda «agghiacciante per il sistema criminale che emerge e le responsabilità della politica», spiega invece Orfini che parla di «Pd romano da rifondare e ricostruire su basi nuove». A essere messo in discussione, dunque, non è questo o quel dirigente, ma la storia politica della sinistra a Roma. Quella che rappresenta soprattutto Veltroni, che negli anni passati al Campidoglio ha costruito la sua storia e la sua credibilità politica. Quello stesso Campidoglio che oggi rischia in qualche modo di frenarlo nella sua corsa al Colle sulla quale - silenziosamente ma coltivando pazientemente rapporti ed equilibri - Veltroni lavora da tempo proponendosi come punto di mediazione sia dentro il Pd (tra Renzi e la vecchia guardia) sia tra il premier e Berlusconi (visto che i rapporti con il leader di Forza Italia sono sempre stati buoni).

Ora tutto questo rischia di passare in secondo piano perché - dice il procuratore capo di Roma Pignatone - «siamo solo all'inizio».

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