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Prescrizione, ok del Senato. Ecco cosa prevede il ddl. Tensioni nella maggioranza

A favore 274 voti. Ncd si astiene. No da Lega e Forza Italia

Prescrizione, ok del Senato. Ecco cosa prevede il ddl. Tensioni nella maggioranza

Alla Camera, a larga maggioranza, passa la riforma della prescrizione, che ora andrà al vaglio del Senato. A favore 274 voti, contrari 26, astenuti 121. Hanno votato sì il Pd, Scelta Civica, Per l’Italia Centro democratico Fdi e i deputati ex M5S ora nel gruppo di Alternativa Libera. No da Lega e Forza Italia. Nella maggioranza si è astenuta Area Popolare in cui si colloca l’Ncd di Angelino Alfano. Astenuti anche Sel e il Movimento 5 Stelle. La tensione all'interno della maggioranza rimane. Il tutto era nato dalla richiesta di abrogazione dell’art. 1" al ddl sulla prescrizione. Richiesta respinta dalla Camera.

"Noi non abbiamo allungato i tempi della prescrizione per tutti i reati, ma allunghiamo i tempi solo per alcune ipotesi di corruzione", ha spiegato uno dei due relatori al ddl sulla prescrizione, la deputata del Pd Sofia Amoddio intervenendo in Aula e sottolineando come si tratti di un testo "molto equilibrato". I reati di "corruzione sono difficilissimi da scoprire - sottolinea difendendo le norme del ddl - e quando si scoprono spesso sono prescritti".

"Penso sia sbagliato parlare di spaccatura nella maggioranza. L’astensione dimostra disponibilità al dialogo", ha spiegato il ministro della Giustizia Andrea Orlando.

Ecco cosa prevede il ddl

L’impianto per la generalità dei reati resta l’attuale, ma i termini saranno sospesi fino a 3 anni in caso di condanna.Tra le norme più significative, anche l’aumento dei tempi per accertare i delitti di corruzione e i reati commessi con abuso di minori. Sul fronte della corruzione, il termine-base di prescrizione dei reati di corruzione propria e impropria e in atti giudiziari aumenta della metà. Per esempio, per la corruzione ex art. 319, punita a legislazione vigente fino a 8 anni, il processo dovrà intervenire entro 12 anni pena l’estinzione del reato. Le lancette si fermano dopo la condanna. Ovvero, la prescrizione resta sospesa per due anni dopo la sentenza di condanna in primo grado e per un anno dopo la condanna in appello. La sospensione però non vale in caso di assoluzione e ha comunque effetto limitatamente agli imputati contro cui si procede. Oltre alle ipotesi già previste dal codice, la prescrizione sarà sospesa anche nel caso di rogatorie all’estero (6 mesi), perizie complesse chieste dall’imputato (3 mesi) e istanze di ricusazione. In linea con le convenzioni internazionali e gli ordinamenti europei, per i più gravi reati contro i minori (violenza sessuale, stalking, prostituzione, pornografia etc.) la prescrizione decorre dal compimento del diciottesimo anno. Le nuove norme, dato che la prescrizione ha valore sostanziale, si applicano ai reati commessi dopo l’entrata in vigore della legge. Il ddl però passa ora al Senato, e oggi il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha lasciato intendere che ci sarà spazio per modifiche al testo.

La possibilità di "coordinare" le norme sulla prescrizione "con interventi che devono incidere sulla ragionevole durata processo e sulle modifiche delle pene per alcuni tipi di reato sarà riservata alla seconda lettura in Senato", ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando, precisando però che "su alcuni punti fermi non credo si possa fare un passo indietro, sull’impostazione della prescrizione così come sulla definizione di una specificità di alcuni reati che hanno come presupposto un patto che in qualche modo li secreta per molto tempo, come la corruzione, non credo si possa tornare indietro".

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