Elezioni Politiche 2018

Il Pd ancora scosso dopo il flop a Capalbio e Livorno

Ancora sconcerto tra i militanti del Pd dopo la vittoria della Lega a Capalbio e il deludente risultato di Livorno dove il distacco con i Cinque Stelle è di appena lo 0,3%

Il Pd ancora scosso dopo il flop a Capalbio e Livorno

Il 5 marzo anche la Toscana di Matteo Renzi si è risvegliata molto meno rossa. Se da un lato è vero che è l’unica Regione in cui il Pd ha chiuso i conti in vantaggio sugli avversari, dall’altro lato il centrodestra è rimasto indietro di soli 3 punti percentuali (è finita 33 a 30 per il centrosinistra) e ha vinto molti collegi.

La Capalbio radical chic diventa leghista

Qui la Lega ha spopolato, soprattutto in località, fino a qualche anno fa, saldamente in mano al centrosinistra. Stupisce (ma neanche troppo) il risultato di Capalbio, ridente località turistica dei vip radical chic, dove la Lega, con il 24,7%, ha preceduto di pochissimo i Cinque Stelle mentre il Pd è arrivato terzo con il 23,8% dei voti. Luigi Bellumori, sindaco Pd finito al centro delle polemiche nell’estate 2016 per essersi opposto all’arrivo di alcuni profughi ma lui assicura: "La questione migranti non credo abbia influenzato il voto del 4 marzo” dato che si è “conclusa a livello locale, con la firma dello Sprar, il Servizio centrale del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati", dice all'Agi. La sconfitta dipende solo dalle responsabilità del Pd nazionale“che ha deciso sulla vita, il lavoro delle persone, delle imprese, del risparmio, e non ha presentato una legge seria di ridimensionamento dei compensi e dei rimborsi dei parlamentari”. “I sacrifici - aggiunge Bellumori - sono stati richiesti sempre agli altri. In questo clima di generale indecisione, l'offerta politica gridata a gran voce dalla Lega, e veloce sul web per i 5 Stelle, ha attirato il voto di molti elettori di Capalbio, e dell'intero Collegio n. 14, mutandone in maniera significativa la maggioranza politica e di pensiero”.

Livorno non è più una roccaforte rossa

Molto male è andata anche a Livorno se teniamo conto che questa è la città dove Antonio Gramsci ha fondato il Pci e che, fino alla vittoria del grillino Filippo Nogarin, era stata sempre governata dalla sinistra. Il Pd, invece delle percentuali bulgare delle precedenti Politiche, si è dovuto accontentare di un 28,9%, seguito a ruota dal M5S con il 28,6%. Il consigliere comunale dem di Livorno, Alessio Ciampini, interpellato dall’Agi, ha ammesso che “la sinistra nel suo complesso vede ridursi notevolmente fette di consenso". Livorno, inoltre, soffre dal 2009 la crisi dell’industria e la costa tirrenica, da questo punto di vista, "va peggio di ogni altra zona della regione - ha spiegato Ciampini - un parlamentare è stato eletto, ma ovviamente con uno scarto molto risicato rispetto ai dati ai quali questo comune era abituato”. “Il Pd nel 2013, - evidenzia - prese circa 40.000 voti, i 5 Stelle 27.000 e la destra 13.

000", mentre per quanto concerne il risultato del Movimento 5 Stelle, Ciampini non ha dubbi: "A Livorno ha tenuto sfruttando un trend nazionale, che però al tempo stesso non è stato sfruttato completamente, perché non c'è stata un'imposizione: al collegio sono arrivati terzi".

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