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La carica verso Quota 100: già 5.500 domande

Boom di adesioni. Brambilla: costa 40 miliardi fino al 2026 e non cambia la Fornero

La carica verso Quota 100: già 5.500 domande

Roma - È già boom per le richieste di pensionamento con quota 100. Ieri alle ore 19, ha reso noto l'Inps, risultavano presentate circa 5.500 domande delle quali 2.062 direttamente dai cittadini e 3.470 tramite patronato. «In buona parte si tratta di dipendenti pubblici», che contano di fare la domanda entro il 31 per riuscire ad andare in pensione ad agosto, ha spiegato Guglielmo Loy, presidente del Comitato di indirizzo e vigilanza dell'Inps, aggiungendo che «l'afflusso maggiore è stato registrato al Centro Nord». Secondo Loy, il dato non sarebbe attendibile per valutare la proiezione di domande nell'intero 2019. «Ci vorrà qualche mese - spiega - per capire se sono giuste le stime del governo» di 250mila domande di quota 100 nel 2019 su oltre 400mila potenziali. L'ex sindacalista ha poi messo in risalto la «pressione sulle strutture dell'istituto che potrebbe aggravarsi se dovessero optare per l'anticipo della pensione anche i circa 4mila dipendenti Inps che potenzialmente rientrerebbero in quota 100».

Ma l'aspetto singolare è rappresentato dalla frattura politica che il provvedimento sta creando. Da una parte i vicepremier Salvini e Di Maio esultano, dall'altra parte l'esperto di politiche previdenziali (di area leghista) Alberto Brambilla è tornato sulle criticità del ripristino delle pensioni di anzianità. «Alla faccia di Fornero e Monti, gli italiani apprezzano», ha twittato il leader del Carroccio. «Smettiamola di ascoltare i menagrami - ha scritto su Faceboook Di Maio - con le uscite di quota 100 e lo sblocco del turn over si apriranno tantissime opportunità di lavoro per i nostri giovani. Parte il ricambio generazionale. I risultati si cominciano a vedere. E siamo solo all'inizio».

«Come Centro Studi Itinerari previdenziali abbiamo calcolato che i costi della sola quota 100 per il periodo 2019-2026 sono valutabili in circa 40 miliardi, tra i 36 e i 46 miliardi a secondo dei flussi.

Costi elevatissimi, dunque, per una misura che dovrebbe durare solo un triennio», ha sottolineato Brambilla evidenziando che «dal decreto quota 100 si evince altresì che la riforma Monti-Fornero non è stata cambiata di un millimetro: sono state semplicemente introdotte alcune agevolazioni temporanee, con limitazione molto criticabili come divieto di cumulo, finestre, Tfr».

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