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Carta d'identità agli immigrati, scontro Comuni e Prefetture

Dopo Tradate, anche Oderzo sul piede di guerra. Il prefetto vuole dare la carta d'identità ai richiedenti asilo. Ma il sindaco si oppone. Zaia: "Non è sicuro darla a persone di cui non sappiamo nulla"

Carta d'identità agli immigrati, scontro Comuni e Prefetture

"Questi signori non sono profughi, sono richiedenti asilo". Il governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, sbatte i pugni sul tavolo. Il braccio di ferro tra il sindaco di Oderzo Maria Scardellato e il prefetto di Treviso Laura Lega ha valicato i confini del paese della provincia di Treviso. Il nuovo fronte è la carta di identità che la Prefettura impone di dare ai richiedenti asilo. "Tra un anno, un anno e mezzo, avremo una risposta se sono profughi oppure no e la statistica ci dice che due su tre, tra un anno, non saranno profughi - sbotta Zaia - e allora io mi chiedo per quale motivo dobbiamo dare una carta d'identità in mano ad una persona che comunque si rischia che non sia un profugo".

Non è la prima volta la direttiva sulla carta d'identità ai richiedenti asilo divide il braccio armato del Viminale dalle amministrazioni locali. A ottobre, dopo diversi giorni di scontri, il sindaco di Tradate Laura Cavalotti era riuscita a spuntare la possibilità di valutare caso per caso. Adesso il problema si riprersenta a Oderzo, in Veneto. Per il sindaco Scardellato "regalare" la carta d'identità ai richiedenti asilo è innanzitutto un pericolo per la sicurezza dei cittadini. Per la prefettura, invece, il documento di identità va rilasciato senza se e senza ma dal momento che, stando alle leggi che regolano l'immigrazione in Italia, garantisce ulteriori tutele ai richiedenti asilo. Lo scontro si è fatto più aspro dopo che venerdì scorso un gruppo di migranti di origini nigeriane si è presentato dai vertici dell'ex caserma Zanusso per lamentare le precarie condizioni di vita all'interno della struttura. "Abbiamo freddo e vogliamo subito la carta d'identità perché ce ne vogliamo andare via da qui", hanno gridato gli immigrati ingaggiando uno scontro con il personale della struttura. Tanto che la direzione della struttura si è vista costretta a chiedere l'intervento dei carabinieri.

Per il momento il sindaco di Oderzo non rilascerà alcun documento, almeno finché il Viminale non darà certezze sugli immigrati che ne fanno rischiesta. Non solo. La Scardellato ha più e più volte chiesto di poter entrare nell'ex caserma Zanusso per capire quanti extracomunitari siano alloggiati e in quali condizioni. "Se il problema è identificare - commenta Zaia - si faccia un documento alternativo per i richiedenti asilo ma, finché non sono profughi, non è corretto a mio avviso dare loro la carta d'identità". D'altra parte, se ci sono i termini giuridici per non farlo, è più sicuro che i sindaci facciano così.

"Al momento - continua Zaia - siamo in un limbo nel quale delle persone delle quali non sappiamo nulla chiedono un riconoscimento e allora completiamo questa analisi e capiamo se hanno titolo".

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