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Casaleggio jr indottrina i neosindaci: "Parlate poco"

Davide Casaleggio
Davide Casaleggio

Milano - Hotel transennato (il luogo era top secret, poi però qualcuno ha cantato), riunione a porte chiusissisime, bocche cucite, Casaleggio jr che entra a passo di trotto e poi esce tuffandosi in un taxi per non rischiare di proferire neppure una sillaba sul terremoto che investe il M5S con epicentro Roma. Altro che streaming, ormai le riunioni del M5S sono più blindate di un caveau. Tre ore dentro, un centinaio di sindaci neoeletti, consiglieri e capigruppo chiamati da Davide Casaleggio, figlio del cofondatore ed erede diretto nella gestione del movimento, più i responsabili della comunicazione M5S, dall'ex concorrente del Grande Fratello Rocco Casalino e Ilaria Loquenzi, già portaborse della senatrice Taverna (quella del «c'è un complotto per farci vincere»). Manca Silvia Virgulti, considerata da molti il vera coach della comunicazione grillina, e per inciso fidanzata di Luigi Di Maio, anche lui assente. Tanto che il meeting organizzato da Casaleggio jr (dove mancano i sindaci big, dalla Raggi alla Appendino) viene letto come una mossa per ricentralizzare il controllo del M5S visto il ruolo sempre più preminente del direttorio, in primis di Di Maio.

Troppe persone, comunque, per essere ospitate negli uffici della Casaleggio Associati come le volte precedenti, anche se il meeting ripete un format già messo a punto in passato dopo le tornate amministrative, per coordinare i nuovi eletti e dare dei «consigli - così dice consigliere grillino Corbetta - «per gestire meglio i social e i rapporti con la stampa». «Ma no, Casaleggio non ci ha dato nessuna direttiva» assicura Gianluca Corrado, capogruppo Cinque Stelle a Milano, «abbiamo parlato di coordinamento, di come fare rete, di come scambiarci le buone pratiche dei Comuni. Solo una riunione operativa tra cittadini che si sono dedicati alla politica e lo staff nazionale». In realtà, come si lasciano sfuggire altri grillini, si è parlato molto di cosa dire e cosa non dire ai media, con cui il M5s ha un rapporto conflittuale (la teoria dei portavoce del movimento è che non serve l'intermediazione della stampa, tranne quella dei giornalisti più addomesticati, perché bisogna parlare direttamente ai cittadini tramite il blog di Grillo e i social network). Con una mini lezione da parte di Casaleggio jr, e poi dei comunicatori del M5S alla platea di giovani amministratori molto spesso alle primissime armi. Ma in agenda c'è la convention nazionale a settembre, Italia a Cinque stelle, fissata per il 23 settembre a Palermo.

Luogo non casuale, perché i grillini puntano a conquistare la Sicilia, dove si vota nel 2017, e farne la prima Regione a Cinque Stelle.

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