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La Casellati blinda la coalizione: "Forza Italia e Lega non possono divorziare"

Il presidente del Senato rilascia un'intervista alla vigilia delle consultazioni: "Ora un segnale forte, un eventuale stallo rappresenterebbe una sconfitta"

La Casellati blinda la coalizione: "Forza Italia e Lega non possono divorziare"

Nel giorno in cui si appresta a salire al Quirinale per le consultazioni, il nuovo presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati chiarisce subito in modo inequivocabile la propria visione sul futuro della legislatura. E lo fa fissando, in una lunga intervista al Messaggero, un primo punto imprescindibile: la coalizione di centrodestra non può essere separata da accordi di governo che non rispettino la volontà del corpo elettorale.

Un divorzio fra Forza Italia e Lega "è un'ipotesi che non è nelle cose" perché "c'è un comune sentire" fra le due formazioni politiche. Certo, la situazione inedita impone la ricerca di nuove soluzioni. Ma questo non può tradursi né in avventati equilibrismi, né in un pericoloso impasse.

"Starà ora alla politica dare un segnale forte agli italiani, anche perchè un eventuale stallo rappresenterebbe una sconfitta per tutti - spiega - Siamo di fronte a uno scenario inedito dove non si può pensare di continuare a ragionare secondo i vecchi schemi. Il voto degli italiani ha sancito un sostanziale passaggio da un sistema prevalentemente bipolare ad una situazione molto più complessa e articolata, che necessita proprio di quelle qualità che ho indicato nel mio discorso di insediamento".

La Casellati richiama la necessità di "concentrarsi sui temi reali e sulle soluzioni di merito che il Paese attende, più che sulle etichette e sulle formule tipiche della campagna elettorale: c'è bisogno di un asse da costruire fra tutti coloro che antepongono gli interessi primari del Paese a quelli di partito."

E alle domande sul rischio di speculazioni finanziarie di fronte ad un eventuale stallo nella formazione del nuovo governo la seconda carica dello Stato risponde con parole rassicuranti: "I tempi per la formazione del governo sono dettati dall'agenda fissata dal Quirinale. È chiaro che è difficilmente ipotizzabile un periodo di attesa simile a quello verificatosi in altri Paesi.

Tuttavia non drammatizzerei, le prime reazioni dei mercati dimostrano che c'è attesa e attenzione, ma all'interno di un perimetro di consolidata responsabilità."

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