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Casellati frena sul taglio ai vitalizi

La presidente del Senato: "Nessuna difesa dei privilegi, ma serve rigore"

Casellati frena sul taglio ai vitalizi

Riforme sì, ma «il cambiamento per il cambiamento non è mai sinonimo di miglioramento». La presidente del Senato, Elisabetta Casellati, riceve il Ventaglio di pizzo bianco dalla Stampa parlamentare, nella cerimonia a Palazzo Giustiniani e nel suo bilancio punzecchia su più punti il M5s. Ad ascoltarla c'è il ministro per le Riforme grillino Riccardo Fraccaro, che dice di aver «apprezzato l'intervento».

Anche lei ha scelto il bianco per il suo tailleur che ha solo un raffinato ricamo nero, ma la gentilezza femminile non le impedisce di colpire duro. Sui tagli ai costi della politica, dice che il «dibattito che non si esaurisce certo con il tema dei vitalizi agli ex parlamentari», e fa capire che non seguirà la foga grillina del suo omologo a Montecitorio, Roberto Fico. Lui non ha accolto l'invito a procedere «congiuntamente» tra le due Camere, ma fretta non ce n'è, visto che il provvedimento di Montecitorio entrerà in vigore a gennaio. «Nessuna preclusione, nessun atteggiamento dilatorio o difesa di privilegi - precisa la seconda carica dello Stato-, solo l'applicazione del rigoroso metodo di Luigi Einaudi». La Casellati è una giurista, avvocato, già sottosegretario alla Giustizia, ex membro del Csm e vuole che il Consiglio di presidenza prenda «un provvedimento tecnico-giuridico inappuntabile», dopo «qualificati pareri», per non alimentare il contenzioso.

Poi, senza sfiorare il clamoroso caso del deputato assenteista del M5s Andrea Mura, si dice favorevole ad uno «stringente legame tra trattamento economico e produttività per i parlamentari». Insomma, chi non va in Aula o in Commissione, deve avere un taglio allo stipendio, anche per una singola assenza. «Noi siamo dei privilegiati», ricorda e dobbiamo rispettare i principi «di giustizia e di meritocrazia» legati alla carica.

Questa legislatura la numero uno di palazzo Madama la definisce «quanto meno inedita, si pensi all'avvio del governo, di sicuro si può dire che non ci si è annoiati. E ringrazia il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, seguendo il quale «nonostante le inevitabili fibrillazioni, il sistema Paese ha retto». Inedita si può dire anche la sua scelta al vertice del Senato. «Una novità, almeno dal 1994, che il presidente di uno dei due rami del Parlamento sia espressione dell'opposizione». Ciò sottolinea «i caratteri di garanzia e terzietà propri del ruolo» e l'impegno della Casellati, che viene da Forza Italia, è per «il dialogo e il confronto costruttivo tra tutti i senatori, al di là delle appartenenze, nell'interesse dei cittadini e del Paese».

Sulla giustizia, manda due messaggi. Primo: necessità di una «definitiva soluzione del rapporto tra politica e magistratura», cioè nel rispetto della terzietà delle toghe, dopo una esperienza politica un magistrato non deve rientrare in ruolo. Secondo: la «non più tollerabile» lentezza nei processi civili e penali, perchè «una giustizia ritardata è una giustizia negata».

Tocca anche il controverso rapporto del governo gialloverde con la stampa, la presidente, definendo i mass media il «giusto e necessario collante» fra istituzioni e persone, dunque il lavoro giornalistico «va tutelato».

Sull'immigrazione, la Casellati avverte che il nostro Paese è «stato per troppo tempo lasciato solo» e sono «ingenerose e a volte pretestuose le critiche che ci sono state rivolte». L'Italia, aggiunge, è «accogliente e solidale», ma serve «un'azione coordinata dell'Ue» che invece troppo spesso parla «con più voci».

AMG

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