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Il caso Gabanelli divide anche il governo. Padoan: "L'Authority resta indipendente"

Il ministro dell'Economia smentisce Calenda e le voci di cambio ai vertici Consob

Il caso Gabanelli divide anche il governo. Padoan: "L'Authority resta indipendente"

Roma - «La Consob è un'autorità indipendente per legge». Con queste parole Pier Carlo Padoan gela chi chiede la testa del presidente, Giuseppe Vegas. A incominciare dal M5S, alla cui interrogazione il ministro dell'Economia risponde nel question time alla Camera.

Una dichiarazione istituzionale, che prende le distanze dalle critiche al vertice della Commissione venute dall'interno del governo, sul caso delle quattro banche messe in procedura di risoluzione a novembre scorso. Il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, infatti, ha parlato di «errori gravi» condividendo la denuncia della trasmissione Report di Milena Gabanelli. Prima ancora Enrico Zanetti, viceministro all'Economia e segretario di Sc, aveva parlato di «errori e goffe autoassoluzioni».

Poi, però, il titolare dell'Interno e leader di Ncd Angelino Alfano ha preso le difese di Vegas e ora il governo mostra di non voler calcare la mano sulla vicenda. Soprattutto per non dar credito a chi spiegava il pressing con l'intenzione di sostituire un amico del premier Matteo Renzi a Vegas, nominato dal governo Berlusconi, ex vice ministro dell'Economia, con un passato nel PdL e in Fi.

La frase di Padoan ricalca quella dello stesso Vegas, quando tre giorni fa si è difeso dagli attacchi ricordando che la Consob è, appunto, un'autorità indipendente e definendo «infondate» le accuse rivoltegli.

L'organismo che vigila sui mercatia è stato accusato di non aver promosso la trasparenza necessaria ad avvertire i risparmiatori dei possibili crack in agguato per gli istituti di credito come Banca Etruria, Cassa di Risparmio di Ferrara, Banca Marche e Cassa di Risparmio di Chieti. Ma Padoan spiega che in Italia «l'insieme delle misure di trasparenza e di tutela per gli investitori è ampio e articolato». Certo, «possono essere sempre migliorate e rafforzate» ma in un quadro europeo. E infatti a Bruxelles si sta già studiando come facilitare la comprensione da parte del risparmiatore dei prodotti finanziari particolarmente complessi.

Incidente rientrato? «Tutto bene con Alfano?», chiedono a Calenda riferendosi alle divergenze su Vegas. «Benissimo», risponde lui. Eppure, il ministro è ritenuto la voce di Renzi e certo non ha parlato d'impulso. Per ora Vegas rimane al suo posto, ma probabilmente a Palazzo Chigi qualcuno cerca un modo più furbo o diplomatico di sostituirlo.

Il M5S non ci sta. «Padoan non ci racconti favole- replicano Laura Castelli e Carla Ruocco-. Il governo accompagni Vegas fuori dalla porta della Consob o comunque segnali all'autorità giudiziaria i possibili profili di violazione delle norme di legge. Non ci si può nascondere dietro l'alibi dell'indipendenza dell'Authority». Prima di Padoan il sottosegretario Baretta aveva smontato la polemica in Commissione Finanze, dopo la presentazione di un atto di sindacato ispettivo di Fi. «Sono queste le parole del Mef- dichiara Renato Brunetta, presidente dei deputati azzurri-, che smentiscono il viceministro Zanetti e il ministro Calenda. Da cui, a questo punto, ci aspettiamo le scuse nei confronti del presidente della Consob». La leader della Cgil, Susanna Camusso, ricorda: «Sulla vicenda di alcune banche popolari abbiamo detto che la Consob non ha fatto fino in fondo il suo lavoro.

Ma il tema non è traducibile nelle singole dimissioni, quello su cui concentrarsi è il funzionamento dell'Autorità».

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