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La Cassazione "blinda" le multe. Ipotesi condono per avvisi bonari

Una sentenza complica i ricorsi: il verbale non va più inviato

La Cassazione "blinda" le multe. Ipotesi condono per avvisi bonari

Roma - Primo passaggio parlamentare difficile per il decreto fiscale. Il provvedimento è già il risultato di un compromesso difficilissimo tra i due partiti di maggioranza, Movimento cinque stelle e Lega. Durante l'iter della conversione sarà sottoposto a pressioni contrastanti tra chi vorrebbe allargare i confini del condono e chi vorrebbe chiuderlo.

Ieri sono iniziate le audizioni alla Commissione Finanze del Senato. L'Unione degli avvocati tributaristi ha criticato la pace fiscale. «Rischia di non essere appetibile», ha spiegato Antonio Damascelli, presidente Uncat.

Il limite sono «il tetto di 100 mila euro, l'esclusione di chi non ha presentato una dichiarazione; la non chiarezza delle norme». Il tutto potrebbe «limitare l'accesso».

Tra le soluzioni emerse ieri, al primo giro di consultazioni, allargare la sanatoria anche agli avvisi bonari, oggi esclusi. Una modifica «doverosa» per gli avvocati tributaristi.

Nel governo si sta già ragionando su questa possibilità, ma ogni modifica rischia di riaprire il conflitto politico tra M5S e Lega, partiti già ai ferri corti per la sanatoria edilizia nelle zone del terremoto.

Nei giorni scorsi l'ala movimentista del M5S ha chiesto altre modifiche, oltre a quelle introdotte dal governo dopo lo scontro che aveva coinvolto i leader della maggioranza Matteo Salvini e Luigi Di Maio. E la presidente della commissione Finanze della Camera, Carla Ruocco, ha criticato il provvedimento dicendo che i contenuti sono ancora in contrasto con i valori dei pentastellati.

Rilievi più di dettaglio dai tecnici della Camera, perplessi dal limite di 100 mila euro. Necessario chiarire se il tetto «vada rapportato al cumulo di imposte e contributi oggetto di dichiarazione integrativa» o se «sia riferibile a ciascuno di essi». Oggi sarà la volta del consiglio e dell'Ordine dei commercialisti, dell'agenzia delle entrate e della Corte dei conti.

Sempre sul fisco, ieri una novità arriva dalla Cassazione. Una sentenza ha stabilito che non ci sarà bisogno di notificare le multe. Secondo il sito «La legge per tutti», per contestare la multa bisognerà contestare la cartella. Secondo i giudizi, la mancata notifica della contravvenzione può essere sanata dall'invio della cartella esattoriale.

Le implicazioni pratiche non mancano. In sostanza, se fino ad oggi quando arrivava una cartella per una multa l'automobilista poteva opporsi in caso di mancato invio del verbale, oggi non potrà più.

Se impugna la cartella dovrà specificare anche il motivo per il quale la multa non è valida.

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