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Castello di charme con vista attorno il bio-lago (balneabile)

L'Expo sta per concludersi, la buona terra resta. Sotto l'insegna dello Slow Food, la più grande rassegna al mondo sul tema del cibo passa il testimone alle eccellenze agricole e alimentari radicate nei diversi territori. Dai più noti a quelli da (ri)scoprire, come il Canavese. Una terra sui generis come il suo vino unico al mondo, l'Erbaluce, frutto di vitigni antichi quanto i suoi castelli, ma anche la patria dello «Steve Jobs italiano», Adriano Olivetti, che oltre cinquant'anni fa ha saputo catturare il futuro, immaginando un'azienda non solo rivolta alla creazione di profitti ma anche aperta alla cultura e al territorio. Ora un altro imprenditore del Canavese, Graziano Cimadom, inventa un progetto innovativo che dal turismo si allarga all'intera economia locale, puntando sulla sostenibilità. Cioè quello che i nuovi «eco-turisti» vogliono sopra ogni cosa.

Originale fin dal nome, Vistaterra - in antitesi al «solito» vistamare -, realizzato con un investimento di 40 milioni , ha il suo fulcro nel Castello di San Martino di Parella e nel parco storico che lo abbraccia. «Quando il mio gruppo,Manital, l'ha acquistato nel 2011- racconta Cimadom -, ci siamo trovati di fronte a un edificio splendido, ma praticamente in rovina. La ristrutturazione, attività dove siamo leader di mercato, s'imponeva: ma da sola non avrebbe risolto il nodo della questione. Bisognava pensare in grande, così è nato Vistaterra». Riportata al suo splendore, la dimora nobiliare diventa una residenza di charme, con spa e ristorante gourmet. Non può mancare l'enoteca: l'antico vigneto rivitalizzato ha regalato quest'anno la prima vendemmia di Erbaluce. Il parco è stato riunito a un'altra gloria del territorio, i Vivai voluti da Adriano Olivetti. Qualità a km zero anche per i prodotti in vendita nelle botteghe artigianali, uno degli elementi più importanti dell'intero progetto.

La sostenibilità che di Vistaterra è il motto, infatti, è prima di tutto sociale: obiettivo far nascere una rete di imprese locali per sviluppare il turismo di qualità, grazie al Fondo Risorsa Canavese, costituito da Manital in collaborazione con la Compagnia di S.Paolo. Al TTG di Rimini, la fiera internazionale del turismo, 80 buyer italiani e stranieri hanno manifestato il loro interesse al progetto. Il che si traduce in sostenibilità economica: il pareggio dell'attività è previsto a tre anni dall'apertura, attesa nel corso del 2016, con un giro d'affari intorno ai 17 milioni e da lì in avanti proseguirà a crescere.

Ultima ma non meno importante, la sostenibilità ambientale: nessuno spreco, dal recupero dei materiali al risparmio energetico.

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