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In Catalogna Madrid prende il controllo dei Mossos

In Catalogna Madrid prende il controllo  dei Mossos

Barcellona - Dalle istituzioni alle caserme militari. Ora la diatriba sul referendum per l'indipendenza inviso a Madrid, passa alle forze dell'ordine. Il premier Rajoy, applicando gli art. 38 e 46 della legge sulla Sicurezza Nazionale, permetterà alla Policia Nacional e alla Guardia Civil di prendere il comando diretto della principale forza di sicurezza catalana, i Mossos d'Esquadra che rispondono al ministro degli Interni della Generalitat, Joaquim Forn.

Madrid ha lanciato, così, l'ennesimo missile sulla Catalogna che a una settimana dalla consultazione per l'autodeterminazione, continua a disobbedire. Il passaggio del coordinamento delle forze di sicurezza della Comunità alla Guardia Civil rientra nella volontà di Rajoy di avere una maggior presenza dello Stato e impedire il 1° ottobre, l'apertura dei seggi catalani.

Il coordinamento degli agenti di Spagna e della Comunità è, quindi, ora nelle mani di Diego Pérez de los Cobos, già colonnello della Guardia Civil e direttore dell'Ufficio di Coordinamento del Segretario di Stato per la Sicurezza: a lui il Procuratore ha affidato il tutolo di «direttore tecnico». La Generalitat non ci sta. Ieri Forn, parlando di ennesimo sopruso, ha dichiarato: «È intollerabile». Josep Lluis Trapero, maggiore dei Mossos ha informato gli agenti alle sue dipendenze che non accetterà la disposizione della Procura di Madrid. Il Tribunale della Catalogna, nel frattempo, studia possibilità di contestare la decisione di Madrid. Nei giorni scorsi Trapero era stato contestato poiché i Mossos avevano assunto un atteggiamento «blando» davanti ai disordini degli indipendentisti scoppiati a Barcellona e culminati mercoledì con la presa in ostaggio di alcuni ispettori madrileni di polizia all'interno della sede catalana del ministero dell'Economia: gli indignados avevano bloccato ogni uscita davanti ai Mossos rimasti immobili. Soltanto l'intervento della Guardia Civil aveva liberato i funzionari.

Intanto anche la Conferencia Episcopal Tarraconense che riunisce i vescovi catalani ha chiesto a Madrid la celebrazione del voto.

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