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Da Catanzaro a Roma, tutti i fuorionda di Delrio

Il ministro delle Infrastruttura non è nuovo ai fuorionda, che diverse volte lo hanno già imbarazzato. Ma questa volta rischiano di inguaiare Renzi

Da Catanzaro a Roma, tutti i fuorionda di Delrio

Non è la prima volta che Graziano Delrio incappa in un fuorionda scivoloso. L'audio che Repubblica ha carpito questa mattina al ministro delle Infrastrutture, in cui l'ex sindaco di Reggio Emilia sostiene che "Matteo" (con ogni probabilità Renzi, ndr) "non ha fatto nemmeno una telefonata per evitare la scissione", ha dei precedenti.

Il titolare del dicastero dei Trasporti ha infatti collezionato una serie di fuorionda che, negli anni, gli hanno guadagnato la fama di gaffeur. Il più recente a fine ottobre dello scorso anno, quando parlando con il presidente di Confidustria Vincenzo Boccia aveva fatto trapelare le posizioni degli industriali a favore del Sì al referendum costituzionale.

Nel 2014 l'allora sottosegretario dalla Presidenza del Consiglio del governo Renzi venne pizzicato a bisbigliare con il presidente della conferenza delle Regioni Sergio Chiamparino: "Comincio io come padrone di casa, porta pazienza - sussurrava Delrio - Poi però se vuoi continuare tu a me non me ne frega un c...".

Frasi buttate lì, a metà fra la noncuranza e la gaffe, che suscitano scalpore e dopo qualche giorno vengono dimenticate. È il caso di una battuta scherzosa con il ministro della Giustizia Andrea Orlando poco meno di tre mesi fa. Durante una conferenza stampa a Catanzaro, Delrio fu beccato a scherzare con il collega: "Facciamo come in Svizzera, niente domande alla conferenza stampa..".

In quel caso il siparietto fu simpatico e si risolse in un nulla.

Chissà se anche stavolta le conseguenze saranno altrettanto innocue.

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