Cronache

La cattiva maestra indagata e sospesa E se ne vanta pure

Inchiesta per istigazione a delinquere e minacce Ma lei insiste: «Perdo il posto? Ne valeva la pena»

La cattiva maestra indagata e sospesa E se ne vanta pure

Indagata per istigazione a delinquere, oltraggio a pubblico ufficiale e minacce e in un prossimo futuro, molto probabilmente, anche licenziata. La carriera nell'insegnamento della maestra «guerrigliera», Lavinia Flavia Cassaro, al momento è soltanto congelata ma la richiesta da parte dell'Ufficio scolastico regionale dopo gli accertamenti di rito è stata quella di applicare la sanzione più severa, il licenziamento. Ma non basta. Sulla testa della Cassaro ora sono piovute anche accuse gravissime: la Procura di Torino, dopo la segnalazione Digos, ha deciso di aprire un fascicolo a carico della maestra barricadera. Durante il corteo antifascista contro Casa Pound una settimana fa a Torino la Cassaro si era fatta notare per le minacce di morte ai poliziotti, le urla rabbiose e la sconcertante dichiarazione di essere pronta ad imbracciare il fucile contro le forze dell'ordine. Poi aveva rincarato la dose difendendo la sua condotta in piazza. Un comportamento inaccettabile per qualsiasi cittadino e ancor più esecrabile per chi di professione dovrebbe fare l'educatrice. La Cassaro ha così ottenuto il brillante risultato di essere indagata dalla Procura e sospesa dal lavoro. D'altra parte sarebbe stato impensabile riportare in classe una maestra che prima minaccia di morte i poliziotti e poi non ritratta perché «proteggono i fascisti».

Il pm Antonio Rinaudo ha ricevuto la segnalazione dalla Digos di Torino che aveva ipotizzato soltanto il reato di oltraggio a pubblico ufficiale. Ma Rinaudo ha iscritto la Cassaro nel registro degli indagati pure con l'accusa di istigazione a delinquere e minacce. Le indagini della Procura, la sospensione dal lavoro e la condanna unanime non sembrano però aver indotto l'insegnante a rivedere le sue posizioni, visto che ieri ha promesso di essere di nuovo in piazza a Torino contro il leader di Forza Nuova Roberto Fiore. Ha pure spiegato di non aver voluto augurare la morte «al singolo poliziotto ma a tutto l'apparato statale militare connivente con i fascisti», ovvero a molte persone non uno solo.

La buona notizia è che quest'insegnante piena di rabbia non tornerà in classe nell'Istituto comprensivo Leonardo da Vinci, dove pare non fosse molto popolare tra bambini e genitori a causa delle sue urla.

L'Ufficio scolastico regionale del Piemonte ieri ha notificato il provvedimento disciplinare alla Cassaro, che per il momento è stata sospesa. Per la maestra però è stato richiesto esplicitamente il licenziamento «in considerazione della gravità della condotta tenuta dalla docente» anche se la vicenda in questione non si è svolta «all'interno dell'istituzione scolastica».

Comunque un simile atteggiamento, scrivono dall'Ufficio regionale «contrasta in maniera evidente con i doveri inerenti la funzione educativa e arreca grave pregiudizio alla scuola, agli alunni, alle famiglie e all'immagine stessa della pubblica amministrazione».

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