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Ma il ceco Babis si fa beffe di Conte Da Praga un "no" ai ricollocamenti

Il premier italiano non fa breccia. E Di Maio vola in Egitto

Ma il ceco Babis si fa beffe di Conte Da Praga un "no" ai ricollocamenti

Roma Praga dice no ai ricollocamenti dei migranti. Non ne accetteranno neanche uno. L'incontro tra il premier Giuseppe Conte e il premier ceco Andrej Babis è servito soltanto a rimarcare la distanza delle rispettive posizioni sulla politica dei ricollocamenti. Al termine dell'incontro Palazzo Chigi ha sottolineato che i due paesi condividono l'obiettivo di combattere l'immigrazione illegale ma sull'altro obiettivo, quello che stava davvero a cuore a Conte, non c'è condivisione ma una distanza siderale. Conte sperava di riuscire a ottenere un'apertura anche soltanto simbolica di Praga ad una ridistribuzione dei migranti che sbarcano sulle nostre coste proponendo di accettarne anche uno solo, prevedendo poi incentivi economici per i paesi disponibili e disincentivi per chi dice no. Ma la risposta più che prevedibile di Babis è stata no. «La soluzione è che Grecia, Italia e Malta devono dire con chiarezza che non accolgono nessuno, e bisognerebbe anche parlare con la Tunisia e altri Paesi dell'Africa da cui vengono i migranti. -afferma Babis- Dovremmo avere un piano concreto per l'Africa. Questi sono migranti economici, e dobbiamo avere un piano con ognuno dei Paesi africani di provenienza». Dunque l' incontro voluto dal premier nel solco della costruzione di un'alleanza con i paesi di Visegrad, spinta dal vicepremier Matteo Salvini, si è concluso con un nulla di fatto. Un altro punto a sfavore di conte sempre più in crisi di visibilità. Certo Conte e Babis hanno condiviso «pienamente l'obiettivo di combattere l'immigrazione illegale, di intensificare la cooperazione con i Paesi da cui hanno origine le partenze e, in quest'ottica, di aumentare le risorse europee destinate al Fondo per l'Africa». Conte ha insistito sulla necessità di dar seguito alle conclusioni dell'ultimo Consiglio europeo che rappresentano un «buon compromesso» per tutti i 28 paesi che le hanno sottoscritte e che pongono le basi per un approccio strutturale al fenomeno migratorio. Ma in quel Consiglio non è stata presa nessuna decisione vincolante che possa davvero condurre, come chiede Conte ad «una politica europea dell'immigrazione». Al presidente Babis non è costato nulla condividere il principio che sul fronte immigrazione l'Italia vada aiutata ma poi di fatto ha detto no ai ricollocamenti. Si è dichiarato disponibile, invece, ad incrementare le risorse finanziarie per contrastare l'immigrazione dai paesi africani. Oggi in agenda la visita del ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, in Egitto dive incontrerà il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi per parlare di cooperazione bilaterale in diversi settori economici.

Inevitabile affrontare anche il caso Regeni, una tragedia per la quale la famiglia attende ancora giustizia.

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