Politica

Cede il soffitto a scuola: ferite quattro studentesse

Sono passati due anni da quando il governo promise ristrutturazioni ma molti edifici sono ancora fatiscenti

Filippo Marra Cutrupi

Gioia Tauro (Reggio Calabria) Un intonaco di un soffitto della scuola media «Campanella» di Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria, si è staccato e quattro studentesse tutte quattordicenni, sonno rimaste ferite. Il fatto è accaduto ieri mattina e subito vien da pensare alle ripetute promesse del premier Renzi a inizio incarico: «Mettere in sicurezza le scuole e i nostri figli sarà una mia priorità».

Le ragazze coinvolte sono state immediatamente portate all'ospedale di Gioia Tauro e nel vicino ospedale «Santa Maria degli Ungheresi» di Polistena. Solo una ha riportato un trauma cranico a causa dei detriti che l'hanno colpita al capo. La prognosi per tre di loro è di dieci giorni, mentre la quarta guarirà in una settimana.

Dopo il crollo, l'ingresso dell'aula è stato sigillato dai vigili del fuoco di Palmi, che sono intervenuti insieme ai carabinieri e alla Polizia Locale.

Il pubblico ministero della Procura di Palmi, Enrico Barbieri, ha aperto un'inchiesta e ha disposto il sequestro del locale in cui è avvenuto il crollo oltre a quello che si trova al piano superiore. Le cause sono ancora in corso d'accertamento. Si è in attesa dell'esito degli accertamenti effettuati dai pompieri nell'intero complesso scolastico per verificarne la stabilità strutturale. Intanto i militari della Compagnia di Gioia Tauro, stanno effettuando le indagini per accertare eventuali responsabilità. Il dirigente scolastico, Vincenzo La Valva, subito dopo l'incidente ha deciso di fermare le lezioni e ha disposto a sua volta la chiusura dell'Istituto, per motivi precauzionali, almeno fino a lunedì.

Sul posto sono arrivati anche i tecnici del Comune che hanno effettuato un accurato sopralluogo per cercare di capire quali siano le cause del crollo e hanno fatto sapere che tra 15 giorni saranno avviati una serie di controlli strutturali su tutte le scuole comunali per verificare i solai e le strutture.

Appena appresa la notizia il sindaco della cittadina, Giuseppe Pedà, insieme ad altri amministratori, è andato in ospedale a trovare le ragazze per sincerarsi personalmente delle loro condizioni di salute. Suona quasi come un segno del destino che solo quattro giorni fa, sia stato approvato in via definitiva alla Camera- con 268 voti a favore, 121 contrari e 9 astenuti- il tanto sbandierato «Decreto Scuola» che mette mano anche ad alcune criticità della legge 107: la cosiddetta «Buona Scuola» la riforma voluta dal Governo Renzi.

Il provvedimento stanzia ulteriori 64 milioni di euro per proseguire il Programma «Scuole Belle», ovvero il piano di edilizia scolastica, fortemente voluto dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, fin dal suo, ormai lontano, discorso di fiducia alle Camere del 24 febbraio 2014. Si tratta appunto di interventi di piccola manutenzione, decoro e ripristino funzionale degli edifici scolastici, che dovrebbero durare sino al 30 novembre 2016. Il premier nel suo discorso di presentazione sulla «Buona Scuola», aveva all'epoca addirittura promesso sue visite settimanali nelle scuole di tutta Italia. Uno dei suoi tanti cavalli di battaglia fin'ora rimasti lettera morta, almeno sino ad oggi.

Promesse non mantenute.

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