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La Cei sta con le Ong: "Attacchi vergognosi". Ma il caso arriva alla Ue

Le associazioni che soccorrono i migranti si ribellano. Di Maio: "Qualcosa da nascondere"

La Cei sta con le Ong: "Attacchi vergognosi". Ma il caso arriva alla Ue

Roma - Si fanno sempre più velenose le polemiche sul ruolo delle Organizzazioni non governative che operano nel Mediterraneo in soccorso dei migranti. Da giorni nel mirino perché sospettate di essere colluse con i trafficanti di uomini - con i grillini che sparano a zero, i rapporti di Frontex per nulla teneri con loro e la Procura di Catania che vuole vederci chiaro sul loro operato - le Ong passano al contrattacco. Mentre la Cei definisce «ipocrite e vergognose» le accuse. «Non bisogna puntare il dito contro le organizzazioni internazionali, ma portare la coscienza europea a rafforzare i canali umanitari», afferma monsignor Giancarlo Perego.

Medici Senza Frontiere, seppur considerata un esempio virtuoso dal procuratore capo di Catania, Carmelo Zuccaro, risponde a Grillo e Di Maio, che aveva dato seguito all'attacco partito sul blog del leader Cinque Stelle: «Accuse vergognose». L'organizzazione umanitaria annuncia che replicherà a tutto in Senato il 2 maggio, in commissione Difesa. E intanto valuta cosa fare per tutelarsi, ribadendo che i soccorsi avvengono secondo il diritto del mare e dei rifugiati e sotto il coordinamento e le indicazioni della guardia costiera. «È ancora più vergognoso - sostiene Loris De Filippi, presidente di Msf - che siano esponenti della politica a portare avanti queste accuse, attraverso dichiarazioni false che alimentano l'odio e discreditano organizzazioni che hanno come unico obiettivo quello di salvare vite». De Filippi è durissimo, parla di una «polemica strumentale che nasconde le vere responsabilità di istituzioni e politica, che hanno creato questa crisi umanitaria lasciando il mare come unica alternativa e hanno fallito nell'affrontarla e nel fermare il massacro». «Se ci fossero canali legali e sicuri per raggiungere l'Europa - dice - le persone in fuga non prenderebbero il mare e si ridurrebbe il business dei trafficanti. Se ci fosse un sistema europeo di aiuti e soccorsi in mare non ci sarebbe bisogno delle ong». Nessun passo indietro da Di Maio. Anzi, un affondo: «Chi reagisce chiudendosi a riccio o minacciando, evidentemente ha qualcosa da nascondere», scrive su Facebook il pentastellato. La questione, sempre per mano grillina, finisce anche all'attenzione della commissione europea adesso che l'eurodeputata Laura Ferrara ha presentato un'interrogazione prioritaria per conoscere tutta la verità sul ruolo delle Ong nelle operazioni di salvataggio dei migranti. Alla Commissione europea è stato chiesto se le organizzazioni rispettano le norme internazionali e perché scelgono sempre le coste italiane come approdo finale, se il loro lavoro favorisce anche indirettamente gli affari degli scafisti e come vengono finanziate le operazioni di salvataggio. Anche Save the Children si difende. «La nostra missione di soccorso nel Mediterraneo è al di sopra di ogni sospetto. Noi salviamo vite. Non possiamo rimanere a guardare mentre i bambini affogano», scrive l'organizzazione in una nota.

Il ministro della Giustizia Andrea Orlando interviene definendo la polemica «vergognosa ed infamante»: «Per prendere qualche voto - dice - si specula sulla vita e la morte, sull'impegno generoso di uomini e donne che tante vite hanno contribuito a salvare». Maurizio Gasparri, Fi, invece, è duro: «Ora si ribellano pure quelli delle Ong dopo i disastri che hanno combinato all'Italia? Molte di queste organizzazioni sono misteriose, stranamente finanziate e probabilmente in contatto con i criminali».

L'azzurro Lucio Malan accusa i Cinque Stelle di «doppio gioco» sulle Ong: «In Senato le hanno difese».

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