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Centemero: "Ragazze, studiate scienza e tecnica"

L'azzurra: "Per una vera parità di genere le donne si specializzino nei settori più richiesti"

Centemero: "Ragazze, studiate scienza e tecnica"

Roma - Lavorano di più in casa e fuori, sono più istruite ma guadagnano di meno e sono più spesso vittime di violenza. Il cammino verso la parità per le donne in tutti i settori della vita pubblica e privata è ancora lungo ma in questi anni l'azzurra Elena Centemero si è impegnata molto per accorciarlo e renderlo più agevole. La Centemero, deputata di Forza Italia, al suo secondo mandato da Presidente della Commissione Eguaglianza e non discriminazione del Consiglio d'Europa, il 25 ottobre al Cairo, riceverà il premio Excellent Advocacy for Women Awards. Il premio viene assegnato dalla Bpw International (International Federation of Business and Professional Women), network internazionale di donne imprenditrici, lavoratrici e professioniste, che abbraccia oltre cento Paesi ed ha funzioni consultive presso il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite. Centemero viene premiata per il suo impegno nella promozione di azioni tese a migliorare la condizione delle donne, la loro presenza nel mondo economico e nella politica, ad eliminare la discriminazione di genere e a combattere la violenza.

Perché questo premio è importante?

«Non c'è democrazia se non c'è parità di genere. Sono felice di ricevere questo riconoscimento da parte della comunità internazionale che per me rappresenta uno stimolo ad impegnarmi ancor di più e meglio per le donne, che vogliono condividere con gli uomini le responsabilità della gestione del potere, non sostituirli. Abbiamo un modo nostro per affrontare la vita ed il mondo del lavoro. Sappiamo superare i conflitti collaborando e soprattutto sappiamo sacrificarci per il bene comune. Eppure sono ancora troppo poche le donne in ruoli apicali. Ma questo premio è importante soprattutto perché porterò idealmente con me su quel palco tutte le donne che ho incontrato in questi anni nei diversi stati del mondo che in mille modi diversi lottano ogni giorno per affermare i loro diritti per le generazioni future».

Ne ricorda qualcuna?

«Sono stata colpita dagli occhi di una ragazza che era stata schiava dell'Isis e una volta fuggita si era rifugiata in Germania. In quegli occhi ho visto tutto il terrore delle donne che subiscono violenza. Poi porto con me la denuncia delle donne turche sull'arretramento dei loro diritti, costrette ancora a matrimoni forzati e mutilazioni genitali. Stella Kyriakides, la cipriota eletta Presidente dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa: un esempio per tutte le donne che vogliono dedicarsi alla politica. Angela Merkel.

E le associazioni impegnate contro la violenza».

La prima cosa da fare?

«Troppe donne non credono ancora in se stesse. Occorre dare loro modelli positivi per entrare nella vita pubblica. Poi certamente c'è la questione del gap sulle retribuzioni. Le aziende devono essere trasparenti sui salari: devono indicare criteri chiari in base ai quali tarare le retribuzioni. Occorrono politiche per incentivare lo studio delle Stem (Scienza, Tecnologia, Matematica). Nei prossimi anni si apriranno 900.000 posti di lavoro nell'area digitale.

Dobbiamo spingere le ragazze tra gli 11 ed i 15 anni ad orientarsi verso queste materie».

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