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Che disgusto la sinistra ottusa che censura CasaPound

Vietato il raduno di CasaPound: ecco l'estremismo mascherato dei finti democratici

Che disgusto la sinistra ottusa che censura CasaPound

Spappolato ogni principio democratico. In una città come Milano, dove la tolleranza e l'ospitalità sono irrinunciabili tradizioni, i soli che non hanno diritto di esistere sono quelli di CasaPound, che non sono bombaroli e neppure manganellatori, ma si ispirano a un grandissimo poeta. Il sindaco Pisapia, eletto dagli arancioni, la cui spina dorsale sono gli estremisti di sinistra, ha negato il permesso al movimento di destra di organizzare nel capoluogo lombardo la sua festa nazionale dal programma interessante: discussioni sulla scuola, sul fenomeno dell'immigrazione selvaggia e sulla drammatica vicenda - irrisolta - dei marò. Temi niente affatto scandalosi, trattasi semmai di palpitante attualità. Nessuno ha mosso un dito in favore di coloro che vengono definiti sbrigativamente «fascisti di risulta» allo scopo di emarginarli quali criminali. Ripugnante. Giova ricordare che in occasione dell'inaugurazione dell'Expo non fu CasaPound a provocare i noti disordini (città devastata), bensì i «pacifisti» armati di spranghe e bastoni, gente addirittura coccolata dai democraticoni della giunta comunale. Non è dunque la violenza il nemico dei progressisti di vario seme. Figuriamoci. Gli estremisti o insurrezionalisti o come li si voglia chiamare sono considerati giovani esuberanti; il nemico è CasaPound, rispettosa del codice penale, perché è portatrice di valori diversi da quelli adorati da ogni conformismo. Cosicché per i ragazzi della destra non c'è patria, non c'è luogo dove possano riunirsi e dibattere civilmente. Basti pensare che costoro, dopo il rifiuto di Pisapia, avevano chiesto e ottenuto la tensostruttura di Castano. Poi il sindaco del comune si è rimangiato la parola dicendo: non sapevo che avevo a che fare con un gruppo di fascisti. Un'autocertificazione di ignoranza totalmente incredibile nella sua puerilità. A questo punto il sito è stato occupato, ovvio, i responsabili del movimento non avevano alternativa. Fa ribrezzo constatare che ancora una volta la spocchia di chi si spaccia per democratico ha prevalso sulla ragione. Non consentire alle idee controcorrente di essere espresse è una clamorosa dimostrazione di ottusità, la stessa ottusità che trionfa da anni nel nostro Paese, dove se sei di sinistra puoi fare tutto, anche opprimere ingiustamente chi di sinistra non è. Non stupisce ma disgusta che all'occupazione, resa legittima dal comportamento delle istituzioni, l'autorità abbia reagito inviando a Castano le forze dell'ordine. Il disastro è garantito.

Siamo di fronte a una grave ingiustizia: chi dovrebbe sedare gli animi, li eccita.

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