Cultura e Spettacoli

Lo chef multietnico abbandona la Isoardi. "Basta con il sovranismo persino in cucina"

Kumalè lascia La Prova del Cuoco. Raiuno: "In trasmissione spazio a tutti"

Lo chef multietnico abbandona la Isoardi. "Basta con il sovranismo persino in cucina"

Ha preso l'aneto (e non è un refuso) e ha lasciato La Prova del Cuoco accusando la trasmissione condotta da Elisa Isoardi di aderire alla linea politica del di lei compagno, il ministro dell'Interno Matteo Salvini: quella del «prima gli Italiani!».

Così chef Kumalè ha lasciato di punto in bianco la sua collaborazione con la popolare trasmissione televisiva del day time di Rai Uno, e non certo per questioni di razzismo. Chef Kumalè è infatti lo pseudonimo di Vittorio Castellani, giornalista torinese appassionato di cucina interculturale, che racconta come si mangia in ogni angolo del mondo e quanti e quali addentellati ci siano tra tradizioni alimentari e cultura. Di questo si sarebbe dovuto occupare anche nella trasmissione della Isoardi, dove aveva fatto ritorno dopo un primo addio nel 2014. Ma in quel caso - era la gestione Clerici - aveva lasciato a causa della piega troppo spettacolare presa dal programma, a suo avviso poco adatto al discorso che lui voleva sviluppare. In questo caso la sua accusa è ancora più grave e politica. La produzione infatti gli avrebbe chiesto di occuparsi per lo più di cucina regionale italiana e la goccia che ha fatto traboccare il vaso sarebbe stata la richiesta di preparare una parmigiana con l'aneto, appunto. Da qui la sua idea che la trasmissione e la Rai tutta si stia adeguando al credo sovranista che ha già preso piede in altri ambiti. «L'idea di andare in televisione - ha scritto Castellani in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook domenica sera - per raccontare poco più di niente e per fare lo slalom tra termini e definizioni da evitare, ricette fusion e rivisitazioni strampalate, non fa per me. Dopo avermi cercato e voluto, mi hanno detto che la trasmissione preferisce dare spazio al multiregionalismo italiano piuttosto che al multiculturalismo a tavola. Come se i due contenuti non potessero convivere». Spaghetti e kebab. Che poi Castellani dice di non esser turbato per sé ma per l'Italia tutta, «per l'aria asfittica che si respira in questo Paese, per questa forma di povertà culturale, che in modo silente ma sostanziale sta rinforzando sentimenti e scelte che reputo molto pericolose».

Chef Kumalè si è poi parzialmente pentito della sua sparata. Ha cancellato il suo primo post e l'ha sostituito con uno più moderato, in cui segnala il rischio che la sua vicenda venga strumentalizzata ma conferma che «nel nome della tutela del Prodotto Tipico Italiano, dell'identità Nazionale, del Made in Italy, dell'isteria da Km 0 si stanno di fatto chiudendo le porte nei confronti di quel mondo che dovremmo invece conoscere per poterlo comprendere e per poterci dialogare, in modo costruttivo». In un altro post Castellani bolla come fake news il fatto che avrebbe chiamato in causa la conduttrice: «Non ho mai detto che la mia fuorisuscita da La Prova del Cuoco sia stata voluta o decisa dalla Isoardi».

Isoardi che sulla vicenda tace. Non tace invece la rete che ospita il programma. «La Prova del Cuoco - replica Rai Uno - è un programma aperto alla conoscenza e alla diffusione televisiva di tutte le cucine del mondo. Dal 10 settembre, data di avvio di questa edizione, sono state presentate molte ricette non tradizionalmente italiane, con piatti e ingredienti dai cinque continenti e continue contaminazioni culinarie».

I cuochi che partecipano alla trasmissioni, spiega ancora RaiUno, sono scelti in base alla capacità scenica, alla qualità del racconto e al gradimento del pubblico, mentre «non esiste alcuna selezione o indicazione tematica sulla cucina presentata».

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