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Cibo, vini e storia: basta mettere la freccia

Pochi chilometri dai caselli per assaporare i sapori di un Appennino incontaminato

«Panoramica» e «Direttissima». Due filosofie di viaggio che si presentano con un bivio. E chi non sceglie la veloce e nuovissima Variante di valico, se non ha fretta, può davvero scoprire un territorio che è uno scrigno di storia, natura, tradizioni e buona cucina. Da Bologna a Firenze basta dare un'occhiata dal finestrino per vedersi sfilare a destra il Lago del Bilancino e davanti a sè il Vallo di Citerna o, ancora più in là. Baragazza una magnifica frazione di Castiglione dei Pepoli. Ma si può anche decidere seguire le experience suggerite dall' iniziativa di Autostrade «Sei in un Paese meraviglioso».

Ad esempio un giro tra i colli bolognesi che svela un territorio ricco di tesori enogastronomici ancora poco valorizzati. Dolci colline su cui si aprono ampi panorami fanno da cornice a Sasso Marconi dove si potrà scoprire il Pignoletto, storico vitigno autoctono da cui si ottiene «il Re dei colli bolognesi», un raffinato vino bianco dal sapore sottile, unico e delizioso. Lo si potrà degustare a Monte San Pietro, prima di fermarsi a Savigno per deliziarsi con una cucina di antica tradizione a base di carni e paste fresche locali.

Dall'uscita di Pian del Voglio in pochi chilometri si può raggiungere invece Castiglione dei Pepoli che porta incisa nel nome la famiglia bolognese, i Pepoli, che nel Quattrocento vi stabilì il suo feudo tra boschi, acque e montagne. Da qui si prosegue verso il vicino Santuario di Boccadirio, vera oasi di pace e conca verdissima nel cuore dell'Appennino, dove ci si può concedere per qualche ora il lusso del silenzio e della meditazione.

Dall'uscita di Rioveggio infine l'itinerario porta a Grizzana Morandi dove si vive l'essenza dell'arte di Giorgio Morandi: silenzio, isolamento e rigore.

Passeggiando nel borgo, che dal pittore ha preso il nome, ci si immerge nell'atmosfera della sua arte.

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