Politica

Ciclone gay sul Papa

Bomba del teologo della Santa Sede alla vigilia del Sinodo: sono omosessuale, ho un compagno Subito rimosso dagli incarichi. L'ombra di un complotto contro Francesco della lobby omosex

S i apre il Sinodo in Vaticano, ed ecco che un kamikaze si fa esplodere dentro le mura leonine. Non è un musulmano, e la bomba non è al tritolo, ma è ideologica, teologica, dottrinale, fate voi. Niente morti, ma forse muore qualcos'altro. È così che si fanno le guerre civili nella Chiesa cattolica. Un monsignore di rango, dopo essersi legato alla vita la teoria che non solo è giusto il matrimonio omosessuale, ma che anche i preti hanno il diritto «di natura» a sposarsi con un (...)

(...) compagno (lui ce l'ha ed è felice, sostiene), l'ha buttata in mezzo ai piedi del Papa e dei 274 tra vescovi e cardinali, che per un mese parleranno di famiglia, di come concepirla, sostenerla, farla essere il luogo di una vita buona.

Si apre il Sinodo. Ma quel prete, niente affatto pazzo, ha dato il segnale. È come se dovesse essere rivelato il Quinto Evangelo, quello giusto, quello post-moderno, dove finalmente non ci sarà bisogno di convertirsi a nessun Cristo che chiede di mollare tutto e seguirlo, ma ciascuno ritirerà un biglietto di misericordia con formule da baci perugina.

Diciamo che in tanti si danno da fare per preparare l'avvento di una Chiesa liquida, sciolta in formule new age di misericordia. Un po' come la Chiesa dei Borgia, che per finanziarsi cedeva indulgenze, così questa del XXI secolo, per sopravvivere agli attacchi del mondo, adotterebbe come unico comandamento il vietato vietare.

Non andrà così. Spero in Francesco. A me pare somigli a Giovanni XXIII. Aggiorna la tradizione, nel senso che la «mette a giorno», la ripulisce della guazza notturna, ma chi crede di trovarlo alleato nel fare a pezzettini il catechismo e nell'interpretare le parole di Cristo usando i criteri di moda, si sbaglia di grosso.

Non sono fantasie, queste operazioni da dr Frankenstein. Il potente tedesco cardinale Walter Kasper sul Corriere della Sera ha spiegato che anche le parole di Cristo si interpretano, forse scordandosi che il Papa si chiama Francesco come quel fraticello che seguì il Vangelo «sine glossa», cioè con semplicità e senza commenti.

Intanto assistiamo a provocazioni da guerra civile nel cuore del Vaticano. Il Papa non ha divisioni, in senso di armate. Lui si limita alle guardie svizzere, con le belle alabarde michelangiolesche. Ma intorno a lui, per condizionarlo (poveretti) si registra un'offensiva formidabile di eserciti di scribi per spostare la Chiesa cattolica, e con essa Francesco, più in là, sempre più in là.

Verso dove? Dove sta il mondo e il pensiero della maggioranza dell'universo. Trasformandola in una macchina semovente che sparge benedizioni lungo il mainstream della cultura da New York Times . Un'agenzia di massaggi spirituali a buon mercato. La Chiesa senza bellezza, senza sostanza di verità.

In questa strategia ci sta appunto la bomba ideologica di cui sopra. In prima pagina il Corriere della Sera ospita l'intervista non di un piripicchio, ma di un prelato importante e azzimato, segretario della Commissione teologica internazionale, funzionario dell'ex Sant'Uffizio, il polacco Krzysztof Charamsa, il quale si proclama omosessuale, dice che finora la Chiesa non ha capito niente del Vangelo, lui ha un compagno che gli ha dischiuso le porte della vera comprensione dell'amore cristiano.

Si aspetta di essere condannato al rogo, fa capire («so che ne pagherò le conseguenze»).

In un attimo in realtà è lui che ha messo sul rogo duemila anni di dottrina cristiana. Infatti, di colpo, proclama il diritto a mancare alla sua promessa di castità e di celibato, ma aggiunge il suo diritto, in nome della Sua «natura omosessuale», di violarlo con una persona del suo stesso sesso.

Non sono nessuno per dire se ha ragione o torto, non sono mai stato e non ho mai ambito a partecipare a quella che una volta era chiamata Inquisizione, della quale invece tuttora fa parte il citato monsignore.

Egli si paragona di fatto, nel ramo LGBT (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali), a quel che Galileo è stato per l'astronomia: «Per la Chiesa è arrivato il momento di aprire gli occhi». Su questo siamo tutti d'accordo, e umilmente confido li apra sulla persona di Cristo.

segue alle pagine 2-3

Ragona e Sartini alle pagine 2 - 3

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