Cinquanta sfumature di ansia a colori

«Rosso, rosso pompeiano, arancio aragosta, viola, viola addobbo funebre, blu tenebra». Quando Fantozzi - strozzato dal tordo intero - inventò la tavolozza delle espressioni facciali era una mosca bianca. Ma oggi diventerebbe verde d'invidia e arrossirebbe di fronte all'«allarme viola» coniato dalla Struttura contro il dissesto idrogeologico di Palazzo Chigi, che ha archiviato il vecchio e insufficiente allarme rosso. Le eminenze grigie della climatologia hanno così messo nero su bianco una grande verità: la popolazione fa bene ad avere una fifa blu, le prospettive meteo non sono affatto rosee. Certo, i numeri verdi dell'emergenza sono stati intasati dalle chiamate dei romani, che hanno assaltato il telefono all'arma bianca. «Ma se già andiamo in crisi nera per l'allarme rosso - hanno chiesto - che dobbiamo fare davanti al viola? Aspettare il principe azzurro che ci salverà o alzare bandiera bianca?».

Già, chissà perché i colletti bianchi dei protocolli d'emergenza cercano di spingere l'arcobaleno dell'allarmismo sempre più in là, come succede nei weekend d'estate da «bollino nero» sulle autostrade? La relatività dell'ansia è un giallo. Non basta essere rossi di rabbia, occorre diventare porpora? E il sangue blu, è più nobile se vira all'oltremare?

La realtà è che l'Italia è al verde, la mancanza di stanziamenti per la prevenzione è la nostra bestia nera e passiamo la notte in bianco alla prima pioggia per paura di finire come in Dolcenera di De André. Ma coi conti in rosso non possiamo far altro che impiegare la nostra materia grigia per trovare sfumature sempre nuove di panico, rimanendo maglia rosa di fantasia cromatica. Così, aspettando la creazione dell'allarme indaco e melanzana, non ci resta che incrociare le dita e aspettare che passi la buriana.