Politica

Clochard stuprata da un pusher senegalese E l'Esquilino è diventato terra di nessuno

La donna ha 75 anni, preso lo spacciatore. Italiani in fuga dal quartiere

Clochard stuprata da un pusher senegalese E l'Esquilino è diventato terra di nessuno

Roma È un percorso di guerra quello che va da via Merulana, all'altezza del teatro Brancaccio fino all'imbocco della Metro A, stazione Vittorio Emanuele dove bivaccano clochard e spacciatori e dove ieri notte una tedesca di 75 anni è stata stuprata da un pusher senegalese. L'africano, 31 anni, è stato bloccato e arrestato dai carabinieri con il supporto di una coppia di turisti. In zona lo conoscono bene e sanno che tornerà appena possibile. Dicevamo di quel percorso, cinque minuti a piedi nella tonnara dell'Esquilino, un quartiere che di italiano ha ormai solo lampioni e bancomat. Qualcuno parla di ombelico del mondo, di multietnico. Ma di norvegesi, danesi e giapponesi (come direbbe Trump) neanche l'ombra. Qui spadroneggiano cinesi, bengalesi, egiziani, libanesi, nigeriani (pochi rom, quelli preferiscono il centro). Di giorno è un trionfo di kebab, finti market, barbieri e mercatini del niente. Di notte, sotto i portici, comincia la festa alla quale (noi italiani) non siamo invitati. Il «dormitorio» è a pochi metri dalla fermata metro e in pratica è uno sbarramento di sacchi a pelo dove si spaccia e si cerca riparo. Proprio qui si era piazzata come ogni sera la 75enne clochard tedesca che ha avuto il torto di occupare una zona strategica.

Secondo quanto raccontato ai carabinieri, la donna, che stava dormendo in un cumulo di coperte all'angolo con via Carlo Alberto, si è svegliata improvvisamente trovandosi coi pantaloni abbassati e l'uomo dietro di lei che la teneva ferma stringendole le mani sul collo. Le urla hanno attirato l'attenzione di due turisti e di una pattuglia dei carabinieri che hanno inseguito e fermato il senegalese. La donna è stata soccorsa e visitata al pronto Soccorso dell'ospedale San Giovanni, ora si trova nella caserma di via Tasso, in attesa di una sistemazione. L'uomo, accusato di violenza sessuale, ha passato la notte a Regina Coeli.

All'Esquilino sembra non esserci mai fine al peggio. Soprattutto dopo la chiusura degli storici, immensi e pittoreschi magazzini «Mas», ultimo baluardo di una romanità sepolta. Non si fanno certo attendere le reazioni politiche, la Raggi è nell'inevitabile tritacarne. «La sindaca convochi immediatamente un Comitato per la Sicurezza e venga disposto un presidio permanente delle forze dell'ordine», commenta Davide Bordoni, capogruppo di Forza Italia in Campidoglio e candidato alla Camera: «Ormai di sera, e non solo, la città diventa terra di nessuno. In questo modo la Raggi e la sua maggioranza intendono rendere sicura la nostra città?».

Duro anche Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio di Fratelli d'Italia: «Tutta quella zona, fino alla stazione Termini, va bonificata dalla feccia che la sporca ogni giorno diffondendo illegalità e insicurezza. L'Esquilino è stato trasformato in un ghetto pericoloso dove bande di ogni razza si contendono affari e malaffare. I pochi italiani rimasti ormai temono anche ad uscire di casa la sera». Parere condiviso anche dal presidente del Codacons Carlo Rienzi: «Piazza Vittorio e tutto l'Esquilino versano in condizioni raccapriccianti, un quartiere dove regna l'anarchia e dove è possibile commettere violenze in luoghi pubblici sotto gli occhi di tutti».

Nel settembre scorso un'altra clochard tedesca era stata aggredita da uno stupratore seriale romeno nei giardini di Villa Borghese.

Commenti