Politica

Il Cocoricò riapre col botto: prima serata, primo arresto

Preso uno spacciatore. La discoteca ha rafforzato i controlli e possono entrare solo i maggiorenni

A quattro mesi dal provvedimento di chiusura disposto dopo la morte di Lamberto Lucaccioni, il sedicenne stroncato da un'overdose in pista, la piramide riaccende le sue luci. Ma quelle psichedeliche ora si confondono con i fari e le telecamere installate dal poderoso piano di sicurezza all'insegna della tolleranza zero che sabato sera ha sancito la riapertura del Cocoricò. Che prova a lavare la macchia della tragedia e delle polemiche, a scrollarsi l'immagine di macchina dello sballo che quest'estate aveva portato sul locale della riviera romagnola i sigilli del questore di Rimini, Maurizio Improta. Ma nella serata del riscatto ci pensa l'arresto di un trentenne di Foggia fermato dai carabinieri mentre cercava di sbarazzarsi di cinque dosi di cocaina - nell'hotel dove alloggiava i militari hanno poi trovato anche dieci dosi di Mdma («la droga dello stupro») e dieci di marijuana oltre a un bilancino di precisione e contanti - a ricordare che la battaglia contro l'esercito della droga è appena iniziata.Dopo le riflessioni e i mea culpa, la fabbrica dei sogni si sveglia nella realtà. La discoteca è blindata. Centinaia di ragazzi sono in fila già dalle 23 per non perdersi la «prima» del tempio «purificato» in 120 giorni di sospensione che hanno infuocato il conflitto ideologico tra due mondi, tra i figli della notte che hanno contestato il provvedimento, e il popolo di genitori che ora tornerà a fissare, nel buio, l'orologio. L'ingresso è vietato ai minorenni, 68 occhi elettronici vigilano sull'area interna ed esterna, i parcheggi sono transennati e illuminati a giorno. Ed è anche la fine del metodo a timbro sulla mano, il lasciapassare a porte scorrevoli, quello dell'entra ed esci. Non si rientra più, se non ripagando il biglietto per evitare «il nomadismo» che trasforma i parcheggi in piazze di scambio di alcol e stupefacenti. I paletti del «nuovo» Cocoricò, messi in atto dal braccio di sicurezza del locale diretto da Mauro Bianchi, aspirano a riscrivere il finale di un bilancio già segnato da tre morti e numerose persone finite al pronto soccorso. Le porte restano sbarrate per gli under 18, così come per chi non ha la carta d'identità. Non si fanno eccezioni. Chi tenta di entrare portandosi alcol comperato fuori viene bloccato e le bottiglia sequestrata.«In fondo è ciò che abbiamo sempre fatto - spiega Bianchi -, noi cerchiamo di rendere il divertimento sicuro. Non ci siamo certo svegliati oggi. Manteniamo rapporti stretti con questura e carabinieri e segnaliamo persone sospette. Più teniamo fuori i malintenzionati, meglio è». Nessuno dimentica, di certo non i genitori di Lamberto, che fanno sapere di essere distrutti dal dolore e di considerare il niet ai minori una scelta «saggia ma tardiva». Ma necessaria per ricominciare «prendendoci le nostre responsabilità», insiste Bianchi. Stasera si torna in pista, nel teatro della musica techno, dove va in scena la classica nottata «Coccò».

Per l'occasione, verrà proiettato il filmato di sensibilizzazione contro l'uso di droghe.

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