"Comanda lui?", "Cassate...". È duello Di Maio-Salvini

Ancora scintille tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio. I due vicepremier da giorni battibeccano su diversi temi, dalla Tav alla famiglia, sul campo gialloverde lo scontro è sempre aperto. E a sollevare un polverone sono state alcune parole attribuite a Salvini da Repubblica che di fatto hanno scatenato la reazione immediata dei grillini e di Di Maio. Secondo il quotidiano diretto da Verdelli, il leader leghista avrebbe detto: "Cambio di passo o può crollare tutto. Non si tratta solo di un chiarimento. Mi sono stancato di essere attaccato e soprattutto mi sono stancato che il governo non faccia". Parole dure che hanno innescato la risposta piccata da parte di Luigi Di Maio che ai microfoni di Rtl 102,5 ha chiesto una smentita al vicepremier del Carroccio: "Il governo deve andare avanti, ma non si deve arrivare a dire “qui comando io” come ho letto oggi su Salvini, dico che qui comandano gli italiani, se fosse vera quella frase sarebbe grave, sarebbe una trasformazione di Matteo Salvini, spero la smentisca".

E la smentita è arrivata subito con il ministro degli Interni a gettare acqua sul fuoco: "Non c’è bisogno di smentite o note ufficiali, perché non si possono rincorrere le fantasie". Sempre Salvini ha ribadito la sua fedeltà all'alleato di governo: "Io sono impegnato a governare con il Movimento 5 stelle, a collaborare e a confrontarmi con loro. Tutto il resto sono invenzioni, retroscena senza fondamento". Infine a chiudere il caso c'aveva già pensato lo stesso Salvini che ai microfoni di Lady Radio aveva affermato: "Il governo è ai ferri corti? No, come si dice a Oxford sono `cassate´... che leggo sui giornali dal primo giorno che abbiamo giurato come ministri. Dicono dal primo giorno che siamo litigiosi, fascisti, razzisti... Dopo nove mesi gli italiani hanno toccato con mano: abbiamo fatto tante cose e tante le stiamo preparando. Il governo va avanti". Insomma, nonostante le tensioni, Salvini e Di Maio cercano di evitare lo scontro aperto. Ma le insidie per i due alleati dell'esecutivo restano comunuque dietro l'angolo..