Politica

Il compagno dell'ex ministro rischia le manette

L'accusa: «Va arrestato». Un filone coinvolge l'ammiraglio De Giorgi in Sicilia

Patricia TagliaferriRoma Non si arrende la Procura di Potenza. I magistrati che indagano sugli appalti legati al giacimento «Tempa Rossa» avrebbero voluto agli arresti domiciliari Gianluca Gemelli, ma il gip Michela Tiziana Petrocelli ha respinto la richiesta. Un no mal digerito dai pm, pronti ora a proporre appello contro il rigetto della misura cautelare nei confronti del compagno dell'ex ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi.Per l'imprenditore siciliano - intercettato mentre la Guidi al telefono lo avverte dell'imminente introduzione nel decreto «Sblocca Italia» dell'emendamento che avrebbe favorito la lobby del petrolio, business al quale lui e le sue aziende erano interessate - non è dunque ancora scongiurato il pericolo di essere arrestato per concorso in corruzione e traffico illecito di influenze. L'inchiesta, intanto, va avanti anche su fronti diversi e mette in difficoltà altri vertici dello Stato. C'è un filone siciliano, sul quale c'è il massimo riserbo da parte degli inquirenti e che riguarda il porto di Augusta - dove c'è un deposito della Marina Militare - nel quale Gemelli è coinvolto insieme ad un altro indagato eccellente, il capo di Stato Maggiore della Marina Giuseppe De Giorgi. Per l'ammiraglio, che è stato anche ideatore dell'operazione «Mare Nostrum», le ipotesi di reato sono quelle di associazione a delinquere finalizzata al traffico di influenze, di concorso in abuso d'ufficio e traffico illecito di rifiuti. Un'accusa, quest'ultima, che mal si concilia con la recente nomina di De Giorgi ad ambasciatore del Wwf per i suoi meriti volti alla tutela e alla salvaguardia dell'ambiente, così come riportato in un comunicato stampa dello scorso 12 febbraio pubblicato sul sito del ministero della Difesa. Al capo di Stato Maggiore e agli altri indagati è stato notificato un avviso di proroga delle indagini già a settembre. Ma De Giorgi si dice sorpreso dalla notizia del suo coinvolgimento: «Non conosco sulla base di quali fatti il mio nome venga associato a questa vicenda - dice - la cosa mi sorprende e mi amareggia, tutelerò la mia reputazione nelle sedi opportune». Per una questione di competenza territoriale questo stralcio dell'inchiesta rischia di finire alla Procura di Siracusa. Anche se per ora i pm siciliani non hanno ricevuto alcun atto dai colleghi, qualche giorno fa la polizia di Potenza ha acquisito alcuni atti dell'autorità portuale di Augusta, in particolare copie di documenti di concessione di aree portuali. Il porto di Augusta è utilizzato da diverse multinazionali del petrolio che hanno investimenti nel polo petrolchimico di Priolo Gargallo, ma non ci sono insediamenti della Total, coinvolta nell'inchiesta.

Gemelli, però, secondo il gip, era molto attento agli emendamenti che riguardavano il settore energetico e in diverse conversazioni parlava di «mire» in Sicilia e Sardegna.

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