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Comunali, ora il Pd trema: riammessi Fassina e Fratelli d'Italia

C'è il via libera del Consiglio di Stato: accolti i ricorsi delle liste "Sinistra per Roma" e "Fratelli d'Italia". E per Renzi la situazione si complica

Comunali, ora il Pd trema: riammessi Fassina e Fratelli d'Italia

Un doppio "sì" che spaventa il Pd. A Roma il Consiglio di Stato accoglie il ricorso della lista "Sinistra per Roma" ammesso Stefano Fassina a partecipare alle prossime amministrative. A Milano, invece, ha riammesso lista "Fratelli d'Italia" che sostiene la candidatura di Stefano Parisi nella corsa a sindaco. Se la prima sentenza indebolisce ulteriormente il piddì Roberto Giachetti, che teme un'erosione di voti a sinistra, la sentenza di Milano è il colpo definitivo a Beppe Sala che continua a perdere terreno nei sondaggi.

Il Consiglio di Stato ha accolto l'appello proposto dalle liste "Sinistra per Roma Fassina Sindaco" e "Rete Liberale", di sostegno al candidato sindaco Alfio Marchini, ammettendole a partecipare alla prossima consultazione elettorale per le amministrative. "La sinistra torna in campo a Roma più forte di prima", twitta soddisfatto Fassina. Entrambe le liste erano state escluse per la mancata indicazione in alcuni atti della data di autenticazione delle sottoscrizioni. Il Consiglio di Stato ha ritenuto illegittima tale esclusione perché nessuna disposizione di legge prevede, per la materia elettorale, la nullità di tali autentiche quando siano prive di data, purché risulti certo che l'autenticazione sia stata effettuata nel termine previsto dalla legge. Il Consiglio di Stato ha sottolineato l'importanza del principio democratico della massima partecipazione alle consultazioni elettorali nei casi in cui le liste siano in possesso di tutti i requisiti sostanziali e formali essenziali richiesti dalla legge.

Palazzo Spada ha, inoltre, accolto l'appello proposto dalla lista "Fratelli d'Italia" che era stata esclusa dalla corsa per Palazzo Marino a causa della mancata presentazione delle dichiarazioni di assenza delle cause di incandidabilità. Tale esclusione è stata ritenuta illegittima in quanto è risultato che tali dichiarazioni fossero state depositate, complete in tutti i loro elementi, il giorno successivo, e che il ritardo fosse addebitabile a un comportamento tenuto dalla stessa amministrazione. Il Consiglio di Stato ha sottolineato, anche in questo caso, l'importanza del principio democratico della massima partecipazione alle consultazioni elettorali nei casi in cui le liste siano in possesso di tutti i requisiti sostanziali e formali essenziali previsti dalla legge. "Eravamo certi che la partecipazione avrebbe prevalso sulla burocrazia e la sostanza sulla forma - ha esultato Paola Frassinetti, coordinatrice regionale della Lombardia di Fratelli d'Italia - l'esclusione di FdI sarebbe stata un grave torto per migliaia di elettori milanesi.

Ora, più forti di prima, continuiamo la nostra campagna elettorale che in realtà non abbiamo mai interrotto - ha, poi, concluso - come sempre saremo tra la gente, sul territorio, a tenere alta la nostra bandiera".

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