Politica

Comunarie salve ma espulsi riammessi

Il tribunale respinge la richiesta di annullamento. I tre esclusi reintegrati insistono: il voto online vinto dalla Raggi va rifatto

Pier Francesco Borgia

Roma Se il buongiorno si vede dal mattino, non poteva che essere un martedì nero quello del Movimento 5 Stelle tutto, e dei suoi attivisti romani in particolare. La notizia della morte di Gianroberto Casaleggio ha preceduto di poche ore l'annuncio del Tribunale di Roma che ha di fatto annullato le espulsioni dei tre attivi che concorrevano alle «comunarie» per stabilire quale candidato proporre alle imminenti elezioni per il Campidoglio.

Per la verità si tratta di una mezza cattiva notizia. Il Tribunale civile ha infatti sospeso le espulsioni ma non ha ordinato la ripetizione della consultazione on line che ha visto il 23 febbraio scorso Virginia Raggi trionfare, con sicuro margine (più di trecento voti), su Marcello De Vito.

Per l'avvocato dei tre espulsi che hanno presentato ricorso al Tribunale si tratta di una vittoria a metà. Una vittoria, precisa Lorenzo Borrè, che può però tramutarsi presto in trionfo pieno. «Sono soddisfatto - dice - anche se non abbiamo ottenuto un risultato pieno per una mera questione formale». Il legale ricorda che il giudice è andato direttamente nel merito, ritenendo ingiustificate le espulsioni. Non ci sono, in buona sostanza, per i giudici del Tribunale civile di Roma i presupposti dei fatti in base ai quali queste espulsioni sono state adottate. «Il provvedimento - spiega il legale - è stato sospeso e i miei tre assistiti sono stati di fatto reintegrati nell'associazione». Si tratta di Paolo Palleschi, Antonio Caracciolo - professore universitario accusato di presunte affermazioni negazioniste dell'Olocausto - e Roberto Motta. Il Tribunale ha invece declinato la richiesta di ripetizione delle Comunarie perché nella domanda di merito non sarebbe stata specificata bene la richiesta di annullamento delle votazioni. Insomma non ha escluso l'annullamento, ma non è entrato nel merito. «Ora potremmo impugnare con un diverso atto - aggiunge Borrè - chiedendo l'annullamento delle comunarie sulla base della sospensione di oggi». «Con l'accoglimento delle istanze cautelari di sospensione dei provvedimenti di espulsione si apre una questione morale e politica per il M5» recita un comunicato diffuso ieri in serata dai tre candidati delle comunarie prima del voto online Palleschi, Caracciolo e Motta.

«Averci escluso dalla partecipazione delle primarie in base a motivazioni che il Tribunale ha ritenuto infondate - si legge ancora nel comunicato - si risolve in una grave lesione di quel processo di partecipazione democratica che costituisce l'essenza politica del progetto dell'associazione in cui aveva creduto per primo il compianto e indimenticabile Gianroberto Casaleggio». I tre in buona sostanza chiedono alla Raggi di fare un passo indietro e di aderire alla richiesta di indire nuovamente le primarie. «Sono in gioco - ribadiscono i tre - il principio di partecipazione e di credibilità democratica, il M5S non dia armi dialettiche ai suoi avversari e sgomberi il campo da ogni dubbio consentendoci di partecipare alle primarie».

Il legale degli espulsi ha poi preannunciato che analogo ricorso sarà presentato al Tribunale civile di Napoli contro l'espulsione di una ventina di attivisti, pure in questo caso con richiesta di ripetizione delle comunarie.

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